Dottorato PhD-HS.it


Per l’anno accademico 2022-2023 (38° ciclo), prende il via il dottorato nazionale in Heritage Science (PhD-HS.it) con sede amministrativa presso Sapienza Università di Roma.

L’obiettivo del dottorato di durata triennale è di creare una nuova generazione di ricercatori e professionisti operanti nel settore, in grado di collaborare e competere nei contesti delle più prestigiose realtà europee e internazionali. La mobilità dei dottorandi e dei docenti e la forte connotazione internazionale sono i punti cardine del dottorato, in cui verranno coinvolte anche le infrastrutture di ricerca europee (E-RIHSDARIAH ERIC) che rappresentano l’alveo ideale caratterizzato da eccellenza e interdisciplinarietà in cui sviluppare nuova conoscenza e formare le nuove generazioni.

Il dottorato PhD-HS.it si articola in 11 curricula interdisciplinari per coprire la vasta gamma di saperi coinvolti nel settore del patrimonio culturale, dall’archeologia all’intelligenza artificiale, dalla storia dell’arte alla fisica applicata allo studio della materia, dalla museologia alle scienze ambientali.

→ 38° ciclo di Dottorato, anno accademico 2022-2023 –Bando di concorso aperto | Scadenza selezione 25 agosto 2022

Per saperne di più

Dottorato PhD-HS.it | 38° ciclo

Il CNR ISPC finanzia tre borse di dottorato

Borsa 1 | Curriculum 3

Tecnologie per la diagnostica, monitoraggio e studio del patrimonio culturale

Sede ISPC di Catania
XRAYLab
Supervisor Dr. Francesco Paolo Romano

Tema di ricerca: Sviluppo di tecnologie avanzate basate sull’uso di raggi X implementate in strumenti mobili con elevata risoluzione spaziale e sensitività chimica, per indagini non-invasive puntuali e di imaging al fine di determinare la natura chimico-fisica dei processi di degrado nei materiali pittorici dalla macro alla micro scala.

Borsa 2 | Curriculum 3

Tecnologie per la diagnostica, monitoraggio e studio del patrimonio culturale

Sede ISPC di Milano
Spettroscopia Raman Lab
Supervisor Dr. Claudia Conti

Tema di ricerca: Sviluppo di protocolli analitici avanzati di spettroscopia Raman per lo studio non-invasivo della composizione di stratigrafie pittoriche, dei processi di alterazione di pigmenti e della diffusione dei prodotti conservativi applicati sulle superfici dei materiali del patrimonio culturale.

Borsa 3 | Curriculum 4

La vita delle cose. Storia dei materiali, delle tecnologie e delle tecniche di produzione, tra archeologia, arte e scienza

Sede ISPC di Firenze
Supervisor Dr. Emma Cantisani

Tema di ricerca: Studio archeometrico di materiali da costruzione artificiali attraverso un approccio multi-analitico con tecniche non invasive e micro-invasive. Confronti tra contesti di aree e periodi diversi sono valutati allo scopo di identificare relazioni tra trasformazioni tecnologiche e durabilità dei materiali. Particolare attenzione è rivolta al tema del riuso dei materiali e alla pratica del restauro in antico.

Le attività di ricerca prevedono il coinvolgimento di altri enti con cui il CNR ISPC collabora attivamente, come musei (Museo Egizio di Torino, Museo Nazionale di Capodimonte, Metropolitan Museum of Art, Art Insitute of Chicago); fondazioni operanti nell’ambito dell’Heritage Science (Fondazione Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali La Venaria Reale); enti di ricerca di eccellenza nel Regno Unito e in America (STFC Rutherford Appleton Laboratory, University of Cincinnati, Massachusetts Institute of Technology e Center for Scientific Studies in the Arts).

Il Dottorato PHD-HS.it e l'impegno del CNR ISPC

Curricula e Collegio docenti

Materiali e metodologie avanzate per la salvaguardia del patrimonio culturale: transizione ecologica e digitale per la mitigazione dei rischi antropici e naturali

Il curriculum intende formare una nuova generazione di Dottori di Ricerca, con competenze trasversali basate sulle tecnologie abilitanti (KET) per la conservazione del Patrimonio Culturale del Paese, attraverso la messa a punto di metodologie in ambito geomatico, storico e di diagnostica avanzata e lo studio e sviluppo di nuovi materiali compatibili col bene culturale nelle sue varie accezioni e alle varie scale e sistemi green capaci di combinare la sicurezza per l’operatore, la sostenibilità ambientale ed economica. Sarà articolato in indirizzi sulle tre specifiche tematiche che lo caratterizzano: documentazione, diagnostica e conservazione.

Si svilupperanno metodi di conoscenza diretta e indiretta, di acquisizione dati metrici con tecniche geomatiche, di analisi e gestione di tematismi, di conservazione preventiva e materiali compatibili per il restauro.
L’approccio metodologico unificante sarà arricchito dalle dimensioni digitale e green, necessarie per affrontare la complessità della gestione dei beni culturali e rispondere con nuove soluzioni a nuovi bisogni. In particolare, le sfide legate a rischi antropici e naturali (es., eventi climatici estremi) implicano un paradigma di conoscenze e di interventi per le generazioni future che richiedono percorsi formativi inediti sia per approccio sia per contenuti.

L’alluvione di Firenze del 1966 ha dato impulso allo sviluppo di tecnologie diagnostiche, di conservazione e piani di intervento per le opere d’arte danneggiate dall’evento, promuovendo de facto l’articolazione di un “comparto” di eccellenza nel settore.
Questo ha stimolato la convergenza di competenze accademiche delle aree scientifica, tecnologica e umanistica e le interazioni con le Istituzioni preposte alla conservazione e al restauro. A partire da questa tradizione scientifico-culturale, il percorso dottorale formerà figure di elevata competenza capaci di affrontare le nuove sfide poste dalla vulnerabilità del patrimonio culturale italiano, dovute ad esempio ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, ma anche in grado di agire in aree di crisi (per l’analisi dei danni, il primo intervento e per la pianificazione del successivo recupero) in seguito a eventi straordinari di natura socio-politica, nella consapevolezza del valore anche civile di tale impegno di salvaguardia.
È perciò urgente formare competenze specializzate capaci di operare in modo rapido ed efficiente, progettando e sperimentando metodologie di restauro conservativo innovative, tali da assicurare effetti durevoli dei trattamenti; quindi sostenibili da un punto di vista ambientale e di gestione economica con l’ausilio di sistemi di documentazione digitale che affrontino l’intero ciclo di vita di oggetti e siti.

Leader
Università di Firenze
Componenti CNR ISPC del Collegio docenti
Cristiano Riminesi | SSD: 09/E3 Elettronica

Tecnologie per la diagnostica, monitoraggio e studio del patrimonio culturale

Le moderne tecniche diagnostiche per lo studio ed il rilievo del patrimonio culturale consentono una conoscenza approfondita dei materiali costituenti e delle caratteristiche fisiche, di interesse per aspetti conoscitivi, interpretativi e per il monitoraggio di processi di degrado quindi prerequisito essenziale per le ricerche in ambito storico-artistico, archeologico, antropologico e di conservazione e restauro, con un approccio interdisciplinare. All’ottimizzazione di tecniche di indagine di laboratorio microinvasive si affianca lo sviluppo di tecniche diagnostiche non invasive in situ che costituiscono un importante strumento per la conoscenza, conservazione e gestione dei beni culturali (collezioni museali, siti archeologici, beni architettonici) e la pianificazione di processi di intervento.
Tra gli ambiti di ricerca vi è lo sviluppo di protocolli e metodi avanzati di rilevamento e monitoraggio a diverse scale di indagine, privilegiando l’integrazione delle tecnologie geomatiche più innovative con la sensoristica di parametri conservativi ed ambientali per la creazione, visualizzazione, gestione e fruizione di modelli digitali, in funzione del contesto culturale ed ambientale.
Un ruolo di estrema rilevanza scientifica è giocato dallo sviluppo di avanzati metodi analitici utilizzati in paleoantropologia e osteoarcheologia, nonché tecniche analitiche avanzate non invasive di spettroscopia molecolare e micro-invasive immunochimiche utilizzate per analisi radiometriche, paleoecologiche e tassonomiche.

Il curriculum si qualifica come percorso formativo specificatamente mirato alla qualifica di “Esperto di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali” del MIC e risponde alle necessità del mercato del lavoro nazionale ed internazionale nel settore dell’Heritage Science, che richiede competenze di natura altamente multidisciplinare tipiche della ricerca nel settore della scienza per la conservazione dei beni culturali.

Leader
Università di Bologna

Componenti CNR ISPC del Collegio docenti 
Claudia Conti | SSD: CHIM/12 Chimica dell’ambiente e dei beni culturali
Costanza Miliani | SSD: CHIM/12 Chimica dell’ambiente e dei beni culturali
Francesco Paolo Romano | SSD: CHIM/12 Chimica dell’ambiente e dei beni culturali

La vita delle cose. Storia dei materiali, delle tecnologie e delle tecniche di produzione, tra archeologia, arte e scienza

Il curriculum mira a organizzare in maniera strutturata un ricco bagaglio di conoscenze sulla natura materiale di manufatti di interesse archeologico e storico-artistico, dalla preistoria all’età contemporanea. Le ricerche integreranno indagini chimico-fisiche con lo studio delle tecnologie e delle tecniche di produzione. I risultati delle indagini scientifiche saranno integrati con ricerche d’archivio, raccolta e interpretazione critica di fonti, ricostruzione di modelli.

Metodi chimico-fisici all’avanguardia, ottimizzati ad hoc, verranno utilizzati ove opportuno per rispondere alla necessità di studio dei materiali costitutivi dei manufatti. La natura altamente interdisciplinare delle ricerche dottorali sfocerà in approfondimenti su materiali, su tecniche di produzione e impiego di questi ovvero in studi monografici sull’opera di un autore o su raccolte complesse ed eterogenee di manufatti, su specifiche classi di reperti archeologici, sul commercio delle materie prime e sul loro eventuale reimpiego. Le ricerche dottorali potranno ricostruire, inoltre, pratiche e attività tecnologiche, artigianali, merceologiche, rituali e artistiche del passato. I risultati delle ricerche confluiranno in database tesi a favorire studi interdisciplinari e saranno divulgati a un pubblico non specialistico grazie alla fitta rete di collaborazioni con soprintendenze, musei, istituti per la conservazione, organi del MiC e centri di ricerca e di conservazione esteri. I dottorandi saranno seguiti unitamente da un tutor di ambito umanistico e da un tutor di ambito scientifico. Potranno accedere a questo percorso dottorale laureati in discipline umanistiche e scientifiche, così come laureati nella classe di Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali e le classi di Laurea LMR/02 a ciclo unico abilitanti alla professione di restauratore opportunamente selezionati sulla base della specifica tipologia di progetto.

Leader
Università di Pisa

Componenti CNR ISPC del Collegio docenti 
Emma Cantisani | SSD: GEO/09 Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l’ambiente ed i beni culturali

Storia e archeologia globale dei paesaggi

Il curriculum punta a formare archeologi specialisti dello studio multidisciplinare dei paesaggi stratificati in ambito urbano, rurale, costiero o subacqueo con un approccio contestuale e globale inteso come uso integrato di diversi sistemi di fonti, archeologiche e non, e di diverse competenze disciplinari. La base metodologica del curriculum è fondata sui capisaldi metodologici archeologici (stratigrafico, tipologico, topografico, tecnologico), con un ampio ricorso all’archeometria, alle scienze bioarcheologiche e ambientali, informatiche, alle tecniche e tecnologie diagnostiche territoriali, sempre sulla base di un solido impianto storico.

Alla tradizionale formazione in ambito storico-archeologico, nei diversi ambiti cronologici, dalla preistoria all’età moderna e contemporanea, culturali, relativi alle diverse società e civiltà del passato, e geografici, a scala euro-mediterranea e oltre, si affianca una preparazione multi e interdisciplinare che consentirà di acquisire una reale capacità nell’uso di diversi sistemi di fonti, approcci, metodi e tecniche con una forte interazione tra aspetti scientifici, storici, storico-artistici, culturali e ambientali, tecnologici, economici, sociali ed etici. L’approccio globale si fonda su consolidati filoni di ricerca: archeologie dei paesaggi, ambientale, urbana, dell’architettura, teorica, pubblica, digitale, preventiva, della produzione, subacquea e navale; archeosismologia; archeometallurgia; archeometrie; bioarcheologie; etnoarcheologia; geoarcheologia.

Il paesaggio, sistema complesso di relazioni, espressione della dialettica tra uomo e ambiente, costituisce il laboratorio nel quale favorire la convergenza multidisciplinare di specializzazioni, metodi, strumenti diversi.

Leader
Università di Bari

Componenti CNR ISPC del Collegio docenti 
Crescenzo Violante | SSD: GEO/11 Geofisica applicata

Digital transition for heritage

Il curriculum punta a formare archeologi specialisti dello studio multidisciplinare dei paesaggi stratificati in ambito urbano, rurale, costiero o subacqueo con un approccio contestuale e globale inteso come uso integrato di diversi sistemi di fonti, archeologiche e non, e di diverse competenze disciplinari.

La base metodologica del curriculum è fondata sui capisaldi metodologici archeologici (stratigrafico, tipologico, topografico, tecnologico), con un ampio ricorso all’archeometria, alle scienze bioarcheologiche e ambientali, informatiche, alle tecniche e tecnologie diagnostiche territoriali, sempre sulla base di un solido impianto storico.

Alla tradizionale formazione in ambito storico-archeologico, nei diversi ambiti cronologici, dalla preistoria all’età moderna e contemporanea, culturali, relativi alle diverse società e civiltà del passato, e geografici, a scala euro-mediterranea e oltre, si affianca una preparazione multi e interdisciplinare che consentirà di acquisire una reale capacità nell’uso di diversi sistemi di fonti, approcci, metodi e tecniche con una forte interazione tra aspetti scientifici, storici, storico-artistici, culturali e ambientali, tecnologici, economici, sociali ed etici.

L’approccio globale si fonda su consolidati filoni di ricerca: archeologie dei paesaggi, ambientale, urbana, dell’architettura, teorica, pubblica, digitale, preventiva, della produzione, subacquea e navale; archeosismologia; archeometallurgia; archeometrie; bioarcheologie; etnoarcheologia; geoarcheologia.

Il paesaggio, sistema complesso di relazioni, espressione della dialettica tra uomo e ambiente, costituisce il laboratorio nel quale favorire la convergenza multidisciplinare di specializzazioni, metodi, strumenti diversi.

Leader
Università di Bari

Componenti CNR ISPC del Collegio docenti 
Bruno Fanini | SSD: 01/B1 Informatica
Sofia Pescarin | SSD: 08/E1 Disegno

Archivi e biblioteche

Il curriculum promuove la formazione di figure competenti nell’ambito della gestione di archivi e biblioteche, nel trattamento dei dati bibliografici, storico-archivistici, paleografici, codicologici, bibliologici, in ambienti fisici e digitali, nelle tecniche e strategie di conservazione del patrimonio archivistico e librario.

Il curriculum è volto a favorire la conoscenza storica, testuale, grafica e materiale di libri e documenti, andando dagli aspetti di filologia testuale a quelli di diagnostica del degrado chimico-microbiologico, realizzando l’integrazione, in termini di conoscenze, abilità e competenze, fra i saperi umanistici, le scienze e le tecnologie dell’informazione. Promuove quindi l’acquisizione di competenze specifiche relative a: descrizione e metadatazione di materiale bibliografico, manoscritto e a stampa, antico e moderno (Library Management Systems, OPAC, sistemi di Discovery & Delivery, Web Scale Discovery), manutenzione e implementazione di portali integrati italiani ed europei (informazione/accesso a risorse fisiche ed elettroniche, a informazioni bibliografiche e archivistiche), indicizzazione, ordinamento e inventariazione, chiavi di accesso, digitalizzazione e conservazione del materiale fisico documentario.

Il curriculum creerà figure competenti nella creazione, gestione, fruizione e conservazione di biblioteche digitali e archivi digitali, sia scaturiti dalla digitalizzazione di beni culturali già esistenti in formato analogico sia prodotti direttamente in formato digitale; particolare attenzione sarà perciò dedicata agli standard nazionali e internazionali dei dati e dei metadati, nel contesto del web semantico, dei Linked Open Data e dell’intelligenza artificiale, anche nella prospettiva della Open Science. Una parte del percorso sarà inoltre incentrata sugli aspetti giuridici connessi alla produzione, trasmissione, accesso, conservazione e archiviazione digitale dei documenti informatici.

Leader
Università di Napoli Federico II

Componenti CNR ISPC del Collegio docenti 
Gemma Teresa Colesanti | SSD: M-STO/01 Storia Medioevale