ARCHEOLOGIA, FILOLOGIA E STORIA DEL VICINO ORIENTE

VOA | Gruppo Vicino Oriente Antico 

Nel solco della tradizione dei precedenti istituti del CNR dedicati agli studi sul Vicino Oriente antico, gli orientalisti dell’ISPC conducono ricerche archeologiche e filologiche su problematiche storiche di cruciale rilievo, ponendosi all’avanguardia nel panorama internazionale oggi attraversato da forti correnti innovative.

I membri del gruppo VOA hanno una vasta gamma di competenze che permettono collaborazioni fruttuose con colleghi di altre istituzioni, in Italia e all’estero. Le linee di ricerca e i progetti portati avanti dai membri del gruppo esplorano orizzonti geografici e temporali assai vasti.

Nel quadrante più settentrionale le ricerche si concentrano sui testi cuneiformi e la cultura materiale dell’Anatolia preclassica, mentre in quello più meridionale vengono indagate le iscrizioni preislamiche della penisola arabica. Per quel che riguarda le aree più centrali del Vicino Oriente, studi archeologici e storico-artistici sono dedicati alle culture della Mesopotamia. Più a occidente, il Levante è oggetto di ricerche assiriologiche, filologiche, storico-religiose e archeologiche, dalla Siria a Cipro all’Egitto. Mentre più ad oriente, tra Asia Centrale e Asia Media, sono oggetto d’indagine i contatti tra i gruppi mobili delle steppe dell’Eurasia e gli agricoltori stanziali dell’altopiano iranico.

Dal punto di vista cronologico, l’arco coperto è molto ampio, andando dal IV millennio a.C. alla metà del I millennio d.C. Infatti, le ricerche non solo continuano a riguardare le epoche tradizionalmente indagate dall’orientalistica del CNR, vale a dire il Bronzo Tardo e il Ferro, ma si sono ulteriormente estese fino a includere sia il Bronzo Antico e Medio che la tarda antichità.

Due altri aspetti dell’orientalistica dell’ISPC, entrambi caratterizzati da un approccio interdisciplinare, vanno messi in evidenza. Il primo riguarda la sempre maggiore attenzione all’uso delle nuove tecnologie e alla loro integrazione nelle indagini archeologiche e filologiche. Il secondo consiste nel forte interesse per la storia degli studi orientali, variamente declinato in ricerche sui materiali d’archivio, sull’evoluzione delle idee e sulle collezioni.

Le principali linee di ricerca possono essere riassunte come segue:

  • Ricognizioni e scavi archeologici in Turchia ed Egitto.
  • Studio delle lingue indoeuropee e semitiche e analisi delle diverse forme di scrittura e tipologie di documentazione e supporti.
  • Studio dei rapporti sociopolitici, culturali e commerciali tra i gruppi mobili delle steppe dell’Eurasia e le comunità stanziali dell’altopiano indo-iranico.
  • Analisi della produzione materiale e del sapere artigianale e studio della diversificazione delle specializzazioni e dei beni culturali come testimonianze materiali.
  • Studio delle collezioni vicino-orientali presenti nei musei pubblici e privati in Italia e all’estero con finalità di conservazione, valorizzazione e comunicazione.
  • Storia degli studi archeologici, filologici e storici sul Vicino Oriente antico e della loro ricezione nelle società moderne e contemporanee.
  • Studio e applicazione di metodologie e tecnologie informatiche per l’analisi, la catalogazione e la pubblicazione digitale delle fonti materiali e testuali del Vicino Oriente antico.

Alle ricerche orientalistiche è dedicata la collana dell’ISPC Documenta Asiana, fondata nel 1994 da Mirjo Salvini e attualmente diretta da Silvia Alaura.

Gruppo VOA

 

 

Associati al Gruppo VOA

Luca Peyronel (Università degli Studi di Milano), Anacleto D’Agostino (Università di Pisa), Giulia Buono (Università Ca’ Foscari Venezia), Alessandra Lazzari (CNR).

Come contattarci

voagroup@ispc.cnr.it

Progetti e attività di ricerca

Per approfondimenti su altre attività di ricerca visita la sezione dedicata.

Progetti CNR ISPC

Principali collaborazioni

Università
  • Freie Universität Berlin, Institut für Altorientalistik
  • Harvard University, Dept. NELC
  • L.N. Gumilev Eurasian State University of Astana, Kazakhstan
  • Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Scienze dell’Antichità
  • Università degli Studi di Firenze, Dipartimento SAGAS
  • Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici
  • Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
  • Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Studi Storici
  • Universität Zürich, Religionswissenschaftliches Seminar
  • University of Oxford, Faculty of Oriental Studies
  • Yale University, YBC and Dept. NELC
Enti
  • Accademia dei Lincei – Fondazione Leone Caetani
  • CNRS (UMR 8546 AOROC – École normale supérieure, Paris; UMR 8167 ‒ Orient & Méditerranée; UMR 5133 – Archéorient)
  • Istituto di Cultura Italiana al Cairo
  • K.A. Akishev – Institute of Archaeology of Astana, Kazakhstan
  • Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI)
  • Ministry of Tourism and Antiquities ‒ Arab Republic of Egypt
  • Molecular Spectroscopy and Modeling Unit, National Research Centre, Egypt
  • Soprintendenza Archeologica della Toscana
Musei
  • Museo Archeologico, Firenze (MAF)
  • Museo Arqueológico Nacional, Madrid
  • Museo di Antichità – Musei Reali di Torino (MAT)

Principali pubblicazioni

S. Alaura, The Much-Fabled End of the Hittite Empire. Tracing the History of a Crucial Topic, in S. de Martino, E. Devecchi (eds), Anatolia between the 13th and the 12th Century B.C.E. (International Congress, Turin, January 22-23, 2019), Eothen 23, Firenze 2020, 9-30.

S. Alaura, Rediscovery and Reception of the Hittites: An Overview, in S. de Martino (ed.), Handbook Hittite Empire (Empires through the Ages in Global Perspective 1), Berlin-Boston 2022, W. de Gruyter, 693-779.

M. Bonechi, Data and Problems Concerning the Intercalary Month in the Ebla Palace G Texts (with Special Focus on MEE 2 39 and 40), in W. Sommerfeld (ed.), Dealing with Antiquity: Past, Present & Future. RAI Marburg, Alter Orient und Altes Testament 460, Münster 2020, 101-164.

G.L. Bonora, M. Vidale, A “Shoehorn” at Altyn Depe: A Biased Application of the Urban Revolution Model of Vere Gordon Childe (1950), Journal of Urban Archaeology 8 (2023), 115-125.

G.L. Bonora, et alii, Genomic Analysis of 18th-Century Kazakh Individuals and Their Oral Microbiome, Biology 2021, 10, 1324.

G. Capriotti Vittozzi, Some notes on the great enclosure wall of Tell el-Maskhuta I-II, Vicino Oriente XXVI, 2022 (2023), 207-228.

G. Capriotti Vittozzi (a cura di), File e i suoi monumenti/Philae and its monuments. Il contributo dell’Italia / Philae, the Pearl of the Nile reclaimed from the waters. The Italian contribution, Roma 2021.

S. Di Paolo, The Copy is More. The Inquiry on the “Unstable” Original-Copy Relation. Theoretical Foundations and Application Contexts; Copies and Degrees of Similarities: Accuracy in the Mimesis and its Violations in the Ancient Near East, in S. Di Paolo (ed.), The Power of Implementing Meanings of the Copy between Past, Present and Future. An Overview from the Ancient Near East, AVO 19, Münster 2018, 29-70.

S. Di Paolo, Personhood, Senses and Artefacts: Tactile and Visual Experience in Perceiving the Immaterial Materially, in D. Nadali, F. Pinnock (eds), Sensing the Past. Detecting the Use of the Five Senses in Ancient Near Eastern Contexts, Rome 2020, 167-181.

S. Ermidoro, Da Ninive a Venezia: i documenti d’archivio relativi ai doni di Austen Henry Layard, in S. Alaura (ed.), Digging in the Archives. From the History of Oriental Studies to the History of Ideas, Documenta Asiana 11, Rome 2020, 12-32.

S. Ermidoro, Animals in the Ancient Mesopotamian Diet. Prohibitions and Regulations Related to Meat in the First Millennium BCE, in P. Altmann, A. Angelini, A. Spiciarich (eds), Food Taboos and Biblical Prohibitions: Reassessing Archaeological and Literary Perspectives, Archaeology and Bible 2, Tübingen 2020, 25-42.

M. Frangipane, F. Di Filippo, F. Manuelli, L. Mori, Collapse or Transformation? Regeneration and Innovation at the Turn of the 1st millennium BC at Arslantepe, Turkey, Antiquity Project Gallery 362, 2018, 1-7.

F. Manuelli, Drifting Southward? Tracing Aspects of Cultural Continuity and Change in the Late 2nd Millennium BC Syro-Anatolian Region, Studia Eblaitica, 4, 2018, 139-186.

T. Pedrazzi, Canaanite Jars and the Maritime Trade Network in the Northern Levant during the Transition from the Late Bronze to Early Iron Age, in A.B. Knapp, S. Demesticha (eds), Maritime Transport Containers in the Bronze-Iron Age Aegean and Eastern Mediterranean, SIMA PB 183, Uppsala 2016, 57-77.

F. Porzia, C. Bonnet (eds), Divine Names on the Spot II. Exploring the potentials of divine names in images and in narratives, Orbis Biblicus et Orientalis 299, Leuven (333 pp.). ISBN: 978-90-429-5161-7.

F. Porzia, Le peuple aux trois noms. Une histoire de l’ancien Israël à travers le prisme de ses ethnonymes, Orbis Biblicus et Orientalis 298, Leuven (406 pp.). ISBN: 978-90-429-5073-3.

F. Porzia, ‘Nomina nuda tenemus?’ The Notion of ‘Name’ in Ancient Levant and the Hebrew Bible, Hebrew Bible and Ancient Israel 11(3), 2022, 197-214. DOI 10.1628/hebai-2022-0030.

I. Rossi, On the root NḪY in Ancient South Arabian inscriptions: An etymological and contextual study, Proceedings of the Seminar for Arabian Studies 51, 2022, 297-312.

I. Rossi, The city-states of the Jawf at the dawn of Ancient South Arabian history (8th-6th centuries BCE). II. Corpus of the inscriptions, Arabia Antica 17/2, Rome 2022.