The Institute of Heritage Science (ISPC)

On October 1, 2019, CNR decided to create a unique institute by merging the Institute for Technologies Applied to Cultural Heritage (ITABC), the Institute for the Conservation and Enhancement of Cultural Heritage (ICVBC), the Institute for Archaeological and Monumental Heritage (IBAM), the Institute of Studies on the Ancient Mediterranean (ISMA), the four Institutes of the Department of Human and Social Sciences, Cultural Heritage (DSU). The Institute of Heritage Science (ISPC) is the new institute born as a reference point for the National, European and International scientific community, to face the challenges posed today by the Heritage Science.


The second phase of the CNR reorganisation process

During another phase of CNR reorganisation in 2003, the Institute of Studies on the Ancient Mediterranean (ISMA) was born in Montelibretti from the union of the Institute of Studies on Italian and Ancient Mediterranean Civilisations (ISCIMA) and the Institute of Studies on the Civilisations of the 'Aegean and Near East (ICEVO), both founded in 2001.


Heritage Science: a bridge between two cultures

Suggestions for improvements of scientific research on Cultural Heritage were identified within the concept of Heritage Science. Used for the first time by the UK House of Lords Science and Technology Committee in 2006, Heritage Science is a field of multi- and interdisciplinary studies connecting, as a bridge, the so-called "two cultures", science and the humanities producing fertile of cognitive, cultural and economic outcomes.

 


Processo di riorganizzazione del CNR delle strutture impegnate nel campo del patrimonio culturale

In 2001, CNR started a long reorganisation process of both its Study Centres and the institutes involved in the field of Cultural Heritage. So, the Institute for the Conservation and Enhancement of Cultural Heritage (ICVBC) based in Florence, Rome and Milan, resulted from the union of the three CNR Study Centres on the Causes of Decay and Conservation of the Artworks (1970).

Nello stesso anno, viene costituito l'Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico (ISCIMA), dalla fusione dell'Istituto per l'archeologia etrusco-italica (1970), con sede a Roma e con l'Istituto per la civiltà fenicia e punica (1982), con sede a Montelibretti.

Il 2001 vede anche la costituzione dell'Istituto di Studi sulle Civiltà dell'Egeo e del Vicino Oriente (ICEVO) grazie all’eredità delle attività del Centro di Studi Micenei ed Egeo-Anatolici, fondato nel 1968.

During 2001, the Institute for Archaeological and Monumental Heritage (IBAM) resulted from the union of the Study Centre on Greek Archaeology (1984) in Catania, the Institute for the conservation of monumental works (1988) in Lecce and the International Institute of Frederician Studies (1988) in Potenza.


1995 – 2000 | I progetti finalizzati del CNR nei principali settori strategici

A significant strategic national impact came with the "Cultural Heritage" focused project (Progetto Finalizzato), approved on June 28, 1995, with a funding of 115 billion in five years (1996-2000). The main objective of the project was to create a systematic and coordinated approach to increase the use of science and available innovative technological resources and to improve the knowledge and enhancement of the artistic and archaeological heritage of Italy.


1970 – 1990 | CNR e ricerca scientifica sul patrimonio culturale in tutta Italia

Durante questo ventennio, la ricerca scientifica sull’archeologia ed in generale sui beni culturali materiali e immateriali acquisisce un’accelerazione grazie all’istituzione, all’interno del CNR, di numerosi Istituti di ricerca scientifica sul patrimonio culturale. A Roma, nasce l’Istituto per l'archeologia etrusco-italica, nel 1970, dall’eredità delle attività del Centro di Studio per l'archeologia etrusco-italica (1968).

In 1978, in the same city, an operational unit of the CNR, named Service for Subsidiary Sciences of Archaeology, provided technological and scientific services to archaeological and cultural heritage study. Shortly after, in 1981, the unit became the Institute for Technologies Applied to Cultural Heritage (ITABC).

In 1982, the Institute for Phoenician and Punic Civilisation was established in Montelibretti, thanks to the activities of the Study Centre for Phoenician and Punic Civilization (1969).

In Southern Italy, in 1984, the CNR Centre for Greek Archaeology was founded, in Sicily, by Giovanni Rizza at the University of Catania.

During 1988, the Institute for the conservation of monumental works was born in Lecce, and the International Institute of Frederician Studies took shape in Potenza.

In the same year, the Committee for Science and Technology of Cultural Heritage, established by CNR, carried out a significant action of coordination and propulsion for research activities in the field of Cultural Heritage.


1968 – 1970 | Centri di Studio del CNR sul patrimonio culturale

Le ricerche scientifiche sul patrimonio culturale trovano spazio all’interno di centri di studio specializzati del CNR lungo la penisola italiana. A Rome, nel 1968 nascono il Centro di Studio per l'Archeologia etrusco-italica, fondato da Massimo Pallottino e il Centro di Studi Micenei ed Egeo-Anatolici, fondato da Giovanni Pugliese Carratelli, Piero Meriggi e Carlo Gallavotti. A Montelibretti, viene fondato da Sabatino Moscati, nel 1969, il Centro di Studio per la civiltà fenicia e punica.

Nel 1970, a seguito dell’alluvione di Firenze del 1966, il prof. Piacenti, membro del Comitato di Consulenza per la Chimica del CNR, in pieno accordo con il prof. Gino Bozza, rettore del Politecnico di Milano e membro del Comitato di Consulenza per l’Ingegneria e l’Architettura del CNR, favorì l'istituzione di tre Centri di Studio sulle Cause di Deperimento ed i Metodi di Conservazione delle Opere d'Arte con sede a Milan, Florence e Rome.


Dialogo tra scienza e patrimonio culturale

The outstanding science's contribution to Cultural Heritage

In questa rinnovata visione del patrimonio culturale, la sensibilità multidisciplinare del CNR non tarda a manifestarsi. Ne è un esempio il contributo del professore Franco Piacenti, tra le figure di spicco dell’Ente, alle attività di messa in sicurezza dei beni danneggiati dall'alluvione di Firenze del 1966. Quel drammatico evento segna l’avvio di un promettente dialogo tra scienza e patrimonio culturale.


Commissione d'indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio

Every kind of evidence having the value of civilisation

Dieci anni dopo la Convenzione dell’Aja, in Italia la Commissione d'indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio (presieduta da F. Franceschini), apriva la strada a provvedimenti riformatori, introducendo la nozione di beni culturali come "tutto ciò che costituisce testimonianza materiale avente valore di civiltà", al fine di unificare i preesistenti concetti normativi di inizio secolo, che concepivano i beni culturali come "cose" d'interesse storico, artistico, archeologico e di bellezze naturali.


Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato

The need to talk about Cultural Heritage

Nel corso degli anni, le varie vicende storiche internazionali portano in primo piano l’esigenza di affrontare il tema della protezione dei beni culturale. Per la prima volta, il concetto di beni culturali venne utilizzato dall'art. 1 della Convenzione dell'Aja del 1954, relativo proprio alla "protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato".