Le Scienze del Patrimonio Culturale on Air

Sonic Heritage: interazioni sonore e multisensoriali nella Realtà Virtuale immersiva e nel Patrimonio Culturale

3 e 4 marzo 2021, dalle 9.00 alle 13.00

CNR ISPC on Air Webinar

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Può il suono aumentare il coinvolgimento dei visitatori delle ricostruzioni virtuali di contesti culturali? Quali obiettivi può perseguire la loro caratterizzazione acustica? Attraverso quali metodologie e sistemi di riproduzione? Come si relazionano la filologia e la creatività ai fini della conoscenza e del coinvolgimento? Può la realtà virtuale ricreare il paesaggio sonoro del passato?

Sono queste alcune delle tematiche che saranno affrontate nel corso dell’evento online che si terrà il 3 e 4 marzo 2021, a cura di Angela Bellia ed Eva Pietroni dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’Anno Internazionale del Suono 2020-2021 (International Year of Sound – IYS 2020-21), un’iniziativa globale riferita alla “Charter of Sound” UNESCO n. 39C/59, che ha l’obiettivo di evidenziare l’importanza del suono in tutti gli aspetti della vita e dell’ambiente naturale, nonché la necessità del controllo del rumore sia nell’ambiente urbanizzato che in quello dei luoghi di lavoro, di formazione, di accoglienza e di cura, incoraggiando anche la comprensione degli sviluppi scientifici e l’applicazione tecnologica riguardante sia gli aspetti fisici del suono sia quelli della sua percezione.

Il webinar mira ad esplorare come lo sviluppo di strumenti interattivi finalizzati a coinvolgere i visitatori come “soundwalker” di ricostruzioni virtuali di siti archeologici o luoghi di interesse storico-culturale e architettonico e del loro “historical soundscape” possa aprire nuove prospettive di ricerca non soltanto sulle applicazioni di Immersive Virtual Reality, ma anche sul rapporto tra suono e interazione multisensoriale in ambiente virtuale.

Infatti, nel corso degli ultimi anni, attraverso l’Immersive Virtual Reality, è stato possibile sperimentare nuove opportunità di progettazione multisensoriale che combina strumenti e tecniche di modellazione e di Virtual Reality Experience in ambito acustico con il pieno coinvolgimento dell’apparato percettivo del visitatore.

Si intende, dunque, porre l’attenzione su come l’esperienza immersiva multisensoriale – ed in particolare l’interazione tra vista e udito nelle ricostruzioni virtuali, senza escludere l’apporto degli altri sensi – possa favorire una più profonda comprensione dei luoghi e degli spazi dove il suono, inteso come insieme di musica, sonorità dell’ambiente e rumori, veniva prodotto e percepito. Inoltre, stimolando l’indagine sul “sonic heritage”, l’incontro ha anche lo scopo di contestualizzare e valorizzare lo studio dell’antropofonia, della geofonia e della biofonia del passato e della “digital audible history” come patrimonio culturale da conoscere, preservare e comunicare anche attraverso gli strumenti e le applicazioni per l’interazione con il mondo virtuale.

Tenendo conto di quanto è emerso nel corso del progetto di ricerca STESICHOROS finanziato dalle Marie Skłodowska-Curie Actions Individual Fellowship, e delle esperienze del Virtual Heritage Lab del CNR ISPC, nell’ambito della realtà virtuale e della comunicazione multimediale, saranno poste le basi per un metodo innovativo che terrà conto non soltanto delle potenzialità dell’applicazione della tecnologia 3D all’acustica virtuale, ma anche della ricerca acustemologica che considera il suono come strumento di conoscenza attraverso l’intreccio di relazioni che lo lega ai luoghi, allo spazio e al corpo, fornendo nuovi strumenti di analisi e di valutazione dell’impatto delle esperienze immersive e della comunicazione sonora nel patrimonio culturale.

Si discuterà anche di come il suono e il “soundscape” venga usato nei vari media: realtà virtuale, videogiochi, cinema, documentario, secondo regole codificate in modo diverso, al fine di conferire credibilità e verosimiglianza allo spazio simulato, di evocare situazioni e di coinvolgere percettivamente ed emotivamente il visitatore. Queste regole, che sono ormai entrate nell’industria delle grandi produzioni, seguono principi artistici più vicini alla psico-acustica che alla riproduzione scientifica e filologica del suono, o alla sua presa diretta, nello spazio simulato. Esse sono diventate parte dei linguaggi, creando un’aspettativa, un’accettazione e un’identificazione da parte del pubblico in questi universi sonori “artificialmente costruiti”. La realtà virtuale, immersiva e non immersiva, è attualmente l’ambito in cui il margine di sperimentazione resta più aperto a future evoluzioni e nuove proposte, anche all’insegna di una simulazione scientificamente fondata sulla propagazione del suono in uno spazio acustico reale o digitalmente ricostruito.

Una ricerca molto interessante, in prospettiva futura, sarà testare diversi approcci di simulazione e riproduzione sonora su un campione di utenti, in relazione a varie tipologie di ambientazioni e vari media, così da analizzare il feedback in termini di percezione, impatto estetico e cognitivo, attenzione, memorizzazione.

Questi argomenti saranno trattati attraverso i contributi di ricercatori impegnati in vari campi: applicazioni immersive in ambito acustico; archeologia; archeologia del suono; antropologia del suono e acustemologia; comunicazione; design acustico; 3D modelling; ecoarcheologia; ingegneria acustica; sound arts; video games; virtual heritage.

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