Cappella Brancacci, proseguono gli interventi di restauro conservativo e valorizzazione ‘aperti’ al pubblico

Finanziata la seconda fase del progetto messo a punto da Comune di Firenze, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, Cnr Ispc di Firenze (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale), l’Opificio delle Pietre Dure e sostenuto da Friends of Florence e Jay Pritzker Fund.

Vanno avanti le operazioni di studio, monitoraggio e restauro conservativo della Cappella Brancacci, il capolavoro ubicato nella chiesa del Carmine che fa parte dei musei civici fiorentini.

Sarà ancora possibile approfittare dei ponteggi del cantiere per ammirare da un’inedita prospettiva ravvicinata gli affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi.

Dopo circa un anno e mezzo di attività si sono resi necessari ulteriori approfondimenti diagnostici, utili a conoscere le tecniche esecutive, i loro materiali e le cause di degrado, e a riportare al suo antico splendore la Cappella Brancacci, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, oggetto di accordo di valorizzazione con il Comune di Firenze. Anche la seconda fase del progetto ha visto un lavoro sinergico tra Comune, Soprintendenza ABAP, Cnr Ispc, Opificio delle Pietre Dure, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze e con il sostegno fondamentale della Fondazione Friends of Florence e la Jay Pritzker Fund che hanno appena stipulato un nuovo protocollo con l’amministrazione comunale, contenuto in una delibera approvata dalla Giunta su proposta della vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini, per finanziare le operazioni. I lavori dureranno fino alla fine del 2023.

“Proseguono importanti lavori di restauro conservativo e valorizzazione di un vero e proprio tesoro dell’arte rinascimentale e prosegue anche l’opportunità speciale di ammirarne da vicino la bellezza. Ringraziamo il servizio Belle arti del Comune, i restauratori, i tecnici e la Fondazione Friends of Florence, ancora una volta al fianco della Brancacci così come di tantissime opere d’arte uniche della nostra città”.

Sottolinea Alessia Bettini , vicesindaca Comune di Firenze

“Sulla Cappella Brancacci al Carmine continueranno a lavorare esperti restauratori, diagnosti, storici dell’arte e ricercatori. Il progetto di ricerca, nato su iniziativa della Soprintendenza e del Comune di Firenze, è stato possibile grazie al sostegno di Friends of Florence, che colgo l’occasione di ringraziare. Gli esiti della prima fase conclusasi a giugno hanno incoraggiato a proseguire rinnovando gli impegni reciproci. Inizia la seconda fase di ricerche e indagini: un’occasione imperdibile. Salire sui ponteggi della cappella, permette una visione ravvicinata dei mirabili affreschi che hanno segnato un passaggio fondamentale dell’arte visiva del Quattrocento: a tu per tu con l’adorato Masaccio, ma anche a tu per tu con la Firenze del Quattrocento, qui ritratta, con l’opera di Masolino e poi con il completamento di Filippino Lippi. Se tanto è stato scritto sulla Cappella Brancacci, nuovi strumenti si offrono per approfondire le conoscenze sulle tecniche, la composizione dei colori, sui pentimenti e gli elementi perduti fino a monitorare lo stato di salute degli affreschi. Ed è quello che ci aspettiamo.

Afferma Antonella Ranaldi, Soprintendente ABAP di Firenze e le province di Pistoia e Prato

“Continuare a sostenere il progetto di restauro conservativo e tutela della Cappella Brancacci per Friends of Florence è molto importante: è il modo che la Fondazione ha per assicurare alla fruizione futura gli affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi. Per le evidenze emerse nel corso della prima fase, per la delicatezza di queste opere e per il loro attuale stato conservativo, abbiamo ritenuto indispensabile sostenere la prosecuzione dei lavori e dare al progetto quella continuità necessaria alla loro sicurezza e al loro futuro. Ringrazio a nome di Friends of Florence il Comune di Firenze, la Soprintendenza ABAP, l’Opificio delle Pietre Dure, il CNR, il Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Firenze e Jay Priztker Fund che ci affianca in questo progetto.”

Dichiara Simonetta Brandolini d’Adda, presidente Friends of Florence

I lavori eseguiti nella prima fase

L’ultimo restauro della Brancacci risaliva agli anni Ottanta del Novecento. Nel novembre 2020 la cappella è stata sottoposta a un primo monitoraggio che mise in luce alcune criticità dal punto di vista della conservazione e la necessità di stabilizzare alcuni potenziali fenomeni di deterioramento presenti sui dipinti murali di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi (come distacchi dell’intonaco, localizzate perdite di coesione, depositi superficiali incoerenti) oltre ad eseguire un generale controllo sulla stabilità dell’intero ciclo pittorico. Successivamente ha avuto inizio il monitoraggio sullo stato di conservazione della cappella a cura della SABAP Firenze e del Cnr Ispc in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure per indagare le cause di degrado.

Grazie al cantiere già montato nella prima fase di lavoro è stato possibile svolgere una nuova campagna diagnostica a cura del Cnr Ispc, più approfondita ed esaustiva di quella svolta negli anni Ottanta del Novecento, condotta con le più aggiornate tecniche e le migliori competenze disponibili sul panorama internazionale grazie alla collaborazione tra SABAP, Cnr Ispc, UNIFI e OPD a cui spetta la progettazione e realizzazione dell’intervento conservativo vero e proprio.

Le tecniche utilizzate, completamente non-invasive, hanno permesso di conoscere approfonditamente i materiali utilizzati, le tecniche esecutive, le fenomenologie di alterazione o degrado e le cause che le hanno prodotte, informazioni indispensabili per una corretta pianificazione dell’intervento. Alla campagna diagnostica si è affiancato un modello per il monitoraggio di apparati decorativi complessi. Il rilievo dello stato di conservazione si è concentrato particolarmente sull’analisi dei distacchi di intonaco, che rappresentava il fenomeno più preoccupante e su cui intervenire con più urgenza. Le porzioni di intonaco classificate nel livello più grave sono state messe in sicurezza dai tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure. È stato poi avviato un progetto, sempre in collaborazione con Cnr Ispc, UNIFI, OPD e SABAP, per valutare le caratteristiche della malta impiegata nel precedente intervento, con l’obiettivo di stabilizzare i distacchi di intonaco.

Le novità di questa seconda fase

In virtù dei risultati e delle evidenze emerse, questa seconda fase, consentirà inoltre di sperimentare l’applicazione delle malte compatibili con l’intonaco che, a partire da quelle utilizzate nell’intervento eseguito negli anni Ottanta e studiate nella prima tranche di lavoro, sono state riformulate, e che potranno essere impiegate nei consolidamenti delle parti di affreschi a rischio di distacco, come ad esempio alcune porzioni sulla parete destra nella scena dei due miracoli intitolate rispettivamente San Pietro che risana lo storpio e il Miracolo di Tabitha, entrambe dipinte da Masolino. Inoltre questa seconda fase di lavori consentirà di eseguire prove di pulitura sperimentando un gel innovativo formulato da ricercatori del CSGI presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze, che permetterebbe di eseguire la pulitura delle superfici dipinte con maggiore facilità, senza effettuare un vero e proprio restauro, anche durante le campagne di manutenzione che il Comune di Firenze programmerà negli anni a venire.

Il progetto Brancacci Point of View

Nell’ambito del progetto di valorizzazione della cappella Brancacci è stato siglato anche un accordo tra Cnr Ispc e Comune di Firenze per proseguire l’attività di divulgazione e disseminazione, che ha visto tra i risultati principali la realizzazione del prototipo “Brancacci Point Of View”, esperienza Ibrida che ridà “corpo” e “voce” al digitale, in un incontro empatico con il Patrimonio Culturale.

BrancacciPOV è un prototipo di ricerca, basato sul framework open source Aton del Cnr Ispc, che consente agli utenti in maniera collaborativa di esplorare la Cappella Brancacci, scambiando idee e opinioni alla scoperta delle storie che si celano dietro alle pitture di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi. Il prototipo estende così anche l’accessibilità del monumento a quanti non hanno la possibilità di muoversi per visitarlo fisicamente.

Maggiori dettagli sulla prima versione sono disponibili al seguente link: http://brancaccipov.cnr.it/.

Una nuova versione di Brancacci POV

Il nuovo accordo, consentirà al Cnr Ispc di sviluppare una nuova versione dell’applicazione Brancacci POV. Per questo secondo prototipo, il Cnr Ispc prevede di sviluppare ed ampliare la narrazione del complesso del Carmine e della Cappella Brancacci, con lo scopo di costruire e rafforzare un legame empatico ed emotivo con il monumento. La versione ibrida, fruibile anche interamente online, potrà servire come supporto alla visita guidata all’interno del monumento, a scuola, oppure si potranno creare visite virtuali guidate e multi-utente online.


Le visite

La Cappella Brancacci è aperta al pubblico quattro giorni la settimana: venerdì, sabato, lunedì: dalle ore 10:00 alle ore 17:00; domenica dalle ore 13:00 alle ore 17:00.
Per ragioni di sicurezza gli accessi sono con prenotazione obbligatoria e non oltre 10 persone ogni 30 minuti.

Visite guidate a cura di MUS.E: Lunedì – venerdì e sabato ore 10.00-11.00-12.00-13.30-14.30-15.30 – Domenica 13.30-14.30-15.30.

Per prenotare:
Tel: 0552768224
Sito web: bigliettimuseicomune.fi.it
E-mail: cappellabrancacci@musefirenze.it

Martedì, mercoledì e giovedì resta chiusa al pubblico per consentire le attività di diagnostica che richiedono assenza di pubblico.

Per approfondimenti

Brancacci project Cnr Ispc