Siglata a Palazzo Carafa una importante convenzione tra la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania, il Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale e l’Archivio Storico Diocesano di Napoli

È stata sottoscritta lo scorso 22 aprile, dal Soprintendente archivistico e bibliografico, dott. Gabriele Capone, dalla direttrice ad interim dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dott.ssa Costanza Miliani e dal direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Napoli, mons. Giuseppe Maione, una convenzione per progetti di studio e ricerca concernenti l’analisi delle fonti archivistiche delle Confraternite della città di Napoli tra XIV e XVII secolo.

L’accordo, di durata triennale, prevede le seguenti attività nell’ambito di diversi settori: il censimento degli archivi ed il riordino di almeno tre archivi depositati presso l’Archivio Storico Diocesano di Napoli e lo studio-creazione di database open access finalizzato alla conoscenza, conservazione e fruizione dei complessi documentari in relazione alle ricerche del progetto PRIN PNRR The role of confraternities in institutional, urban and architecture planning (1400-1700). Heritage-led innovation for the cultural, economic and social advancement of communities: Naples, Palermo and Cagliari.- CNPCH (Confraternities Naples, Palermo and Cagliari Heritage-led innovation) con la direzione scientifica della dott.ssa Gemma Teresa Colesanti dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR.

L’intento del progetto è quello di favorire un’organica collaborazione scientifica e tecnologica nel settore degli studi storici, archivistici, storico artistici e nell’applicazione di avanzate tecniche di analisi, descrizione e studio di fonti storiche confraternali finalizzate alla conoscenza, conservazione e fruizione delle stesse, nonché la realizzazione di una piattaforma per la georeferenziazione delle Confraternite della città e la consultazione di tutti i dati relativi al loro patrimonio (archivistico-documentario, storico-archeologico e monumentale). Il progetto è immediatamente operativo, coinvolge esperti dei diversi settori e prevede l’istituzione di alcune borse di ricerca dedicate a giovani studiosi.

“I soggetti deboli della comunità napoletana (ammalati, orfani, vedove, reclusi, pellegrini, stranieri ecc.) dal XIV secolo hanno avuto come riferimento e sostegno le Confraternite napoletane, che costituivano una rete capillare di assistenza sanitaria, economica, sociale e spirituale. Pertanto, il censimento puntuale degli archivi delle Confraternite di Napoli è uno strumento indispensabile non solo per lo studio e la ricerca, ma anche per garantire la migliore vigilanza sull’ingente patrimonio documentale, che potrà sicuramente innestare nuovi e innovativi processi di valorizzazione.”

Afferma Gabriele Capone, Soprintendente archivistico e bibliografico della Campania

“Il progetto CNPCH si dedica al recupero della memoria storica delle arciconfraternite napoletane, mirando a riscoprire e rivitalizzare sia gli aspetti materiali sia quelli immateriali del loro ricco patrimonio culturale. Attraverso un meticoloso processo di rilettura delle funzioni storicamente svolte dalle confraternite, il progetto intende attivare dinamiche di sviluppo locale che siano in armonia con le comunità e gli enti del territorio. Con una metodologia che integra discipline umanistiche ed applicazioni tecnologiche avanzate, il progetto CNPCH si configura come un modello di collaborazione interdisciplinare, essenziale per cogliere la complessità e la profondità del patrimonio culturale in esame.”

Dichiara Costanza Miliani, direttrice ad interim del CNR ISPC

“Singolare iniziativa ed un’esemplarità di lavoro in sinergia, per approdare a nuovi approfondimenti e per confermare elementi caratterizzanti tradizioni, stili di vita religiosa laicale in forma comunitaria e, soprattutto, per esprimere la secolare costante della solidarietà e della carità cristiana delle Confraternite napoletane. Sarà un’interessante avventura culturale”

Conclude mons. Giuseppe Maione, direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Napoli