ArchLABS 2023: conclusa la Summer School internazionale di archeologia a Piazza Armerina

Si è da poco conclusa la seconda edizione della Summer School internazionale di archeologia ArchLABS – Archaeological Heritage in Late Antique and Byzantine Sicily presso la villa romana del Casale di Piazza Armerina in Sicilia tenutasi dal 5 al 18 giugno 2023.

ArchLABS – Archaeological Heritage in Late Antique and Byzantine Sicily è un progetto diretto dall’Università di Bologna col supporto del programma europeo Erasmus BIP (Blended Intensive Program) e la collaborazione del CNR ISPC, dell’Università Kore di Enna e della South Florida University.

Quest’anno hanno partecipato alla Summer School 33 studenti delle università di Atene, Bologna, Breslavia, Cipro, Cracovia, Oviedo, Siviglia, Stoccolma e del Peloponneso insieme ai loro docenti.  L’iniziativa si inserisce all’interno di un progetto pilota del CISEM – Centro Interuniversitario di Studi sull’Edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo a cui aderisce il CNR rappresentato da ricercatori e ricercatrici dell’ISPC, per lo sviluppo delle ricerche archeologiche alla villa nell’ambito di una convenzione con il Parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale.

Il contributo del CNR ISPC

Il progetto, avviato l’anno scorso, ha previsto la prima edizione della Summer School internazionale (3-17 luglio 2022), connessa ad una campagna di scavo nell’area occidentale della villa, non interessata in precedenza da ricerche sistematiche. L’attività di scavo è stata accompagnata da prospezioni geofisiche condotte da ricercatori del CNR ISPC di Lecce i cui risultati hanno indirizzato le indagini della campagna conclusa quest’anno. 

Lo scavo 2023, iniziato lunedì 29 maggio, ha permesso di approfondire ed ampliare i settori interessati dalle ricerche dell’anno precedente: sono dunque stati messi in luce alcuni ambienti riferibili alla fase di frequentazione medievale dell’insediamento, in rapporto con le strutture della villa tardoantica. Durante la Summer School l’attività di scavo è stata integrata da riprese fotografiche da drone, rilievi tramite stazione totale e laser scanner, attività di laboratorio per lo studio dei materiali e lezioni teoriche. A chiusura delle attività, è stata svolta un’esercitazione pratica sull’analisi geofisica in archeologia e una campagna di acquisizione dati con uso del georadar e dell’elettromagnetometro nell’area a sud delle zone già indagate, col fine ultimo di rintracciare il limite dell’insediamento.

Le indagini hanno consentito di raggiungere notevoli risultati di interesse scientifico per la conoscenza della storia del sito. Allo stesso tempo, l’iniziativa ha costituito un’esperienza importante per tutti i partecipanti, grazie alla sinergia tra le istituzioni coinvolte, all’approccio interdisciplinare e al contesto internazionale.