Nominato il comitato scientifico del Parco archeologico di Sibari: tra i membri Antonino Mazzaglia assegnista di ricerca senior del CNR ISPC

Con il recente Decreto Ministeriale del 18 luglio 2022 rep. 287 il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha provveduto alla “Nomina del Comitato scientifico del Parco archeologico di Sibari“, che ricade nel territorio amministrativo di Cassano all’Ionio in provincia di Cosenza in Calabria.

L’importanza del parco archeologico di Sibari

Si tratta di uno dei parchi archeologici, insieme all’annesso Museo della Sibaritide, fra i più importanti non solo per il Meridione d’Italia, grazie alle testimonianze materiali di una delle più grandi e importanti poleis della Magra Grecia.

Fondata, stando alle testimonianze antiche, intorno al 720 a.C., Sibari raggiunse notevoli dimensioni e ricchezza nello stesso mondo antico grazie alle risorse del territorio e ad una spregiudicata politica di espansione, che la portò a dominare su quattro popoli e venticinque città. La distruzione nel 510 a.C. alla fine di una lotta fratricida con Crotone; la rifondazione con il nome di Thurii nel 444-443 a.C.; l’ingresso nel 193 a.C. nell’orbita di Roma, che comportò la deduzione di una colonia con il nome di Copia, divenuta municipium nell’84 a.C., costituiscono le tappe salienti di un processo storico che si estende dall’età arcaica a quella tardo antica e che s’innesta, modificandone radicalmente le sorti, all’interno di un territorio già riccamente frequentato da popoli di stirpe enotria come testimoniano rinvenimenti di grande valore storico in siti vicini (Amendolara, Broglio di Trebisacce, Francavilla Marittima-Timpone della Motta, Torre del Mordillo, etc.).

I risultati delle ricerche condotte dalla fine del XIX e, successivamente, fra il 1969 al 1974 e che proseguono oggi con il coinvolgimento di diverse università italiane e straniere insieme alla Scuola di Specializzazione italiana di Atene, all’interno delle aree del “Parco del Cavallo”, di “Prolungamento strada”, di “Casa Bianca” e di “Stombi”, che costituiscono i settori del Parco fino ad ora indagati, se hanno fornito solo labili indizi risalenti al periodo della fondazione della polis ricordata dalle fonti, hanno prodotto importanti testimonianze della città arcaica e classica di Sibari/Thurii, nonché della colonia latina di Copia.

Un sito, quindi, quello di Sibari che rappresenta un’occasione unica non solo per comprendere e conoscere l’evoluzione storica di una delle maggiori città della Magra Grecia, ma di approfondire questioni cruciali in merito alle dinamiche di acculturazione derivate dal contatto fra Greci e indigeni, delle forme di penetrazione e delle strategie di gestione e controllo del territorio messe in atto dai primi, oltre all’incidenza dell’ambiente e delle vicende naturali, che ebbe certamente un ruolo rilevante nella storia e nell’economia delle comunità che nel corso dei secoli s’insediarono sul territorio.

Le funzioni del comitato scientifico

In questo contesto si pone la recente nomina del comitato scientifico che dota il parco archeologico e il Museo di Sibari di un importante organo consultivo del direttore, che si esprime su questioni di carattere scientifico, così come previsto, per i musei statali dotati di autonomia, dall’art.12 del D.M. “Organizzazione e funzionamento dei Musei statali” del 23 dicembre 2014 e successive modifiche e integrazioni. 

Le funzioni del comitato scientifico spaziano dalla formulazione di proposte al direttore e al consiglio di amministrazione, al supporto nella predisposizione del programma annuale e pluriennale di attività, alla verifica e approvazione, d’intesa con il consiglio di amministrazione, delle politiche di prestito e di pianificazione delle mostre, dei progetti editoriali del museo, esprimendosi infine sullo statuto dell’istituzione e sulle eventuali modifiche.

Antonino Mazzaglia membro del comitato scientifico

Tra i componenti del comitato scientifico del parco archeologico di Sibari, Antonino Mazzaglia, archeologo classico, abilitato a professore universitario di II fascia per il settore ‘Archeologia classica’. già ricercatore t. d. e responsabile di un’Unità di Ricerca presso Terzi (URT) del CNR, attualmente è assegnista di ricerca senior presso l’Istituto di Scienze per il Patrimonio culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR ISPC), dove svolge ricerche di archeologia urbana, analisi euristica e predittiva del potenziale archeologico. Gli ambiti di interesse, maturati in numerose pubblicazioni e monografie, spaziano dallo studio delle manifestazioni materiali del mondo classico alla ricostruzione dei paesaggi antichi, con particolare attenzione alle città a lunga continuità di vita. All’attenzione verso gli aspetti metodologici della ricerca unisce un forte approccio tecnologico, contaminando discipline umanistiche e informatica, con l’utilizzo dei più moderni strumenti digitali per la documentazione, gestione, analisi e condivisione di conoscenza storico-archeologica. Molta attenzione, infine, sta dedicando negli ultimi anni al ruolo sociale dell’archeologia, al suo rapporto con il pubblico e alle strategie di condivisione e compartecipazione della collettività.