A Ferrara analisi ambientali per la mitigazione climatica dei tessuti storici

Sperimentato un innovativo workflow digitale di analisi ambientali per la mitigazione climatica dei tessuti storici nell'ambito del progetto TECH-START, finanziato dal programma PRIN 2017 “Progetti di Rilevante Interesse Nazionale” del Ministero dell’Università e della Ricerca.

Il progetto TECH-START, finanziato nell’ambito del programma PRIN 2017 “Progetti di Rilevante Interesse Nazionale” del Ministero dell’Università e della Ricerca, è giunto alla fase sperimentale. Il caso di studio congiunto con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara è il Palazzo Costabili detto “di Ludovico il Moro”, sede del Museo Archeologico Nazionale della città estense.

L’obiettivo è quello di studiare gli spazi di transizione per la creazione di smart environment utilizzando le Key Enabling Technologies, come strumento di indagine, gestione della conoscenza e valorizzazione del funzionamento passivo degli spazi liminali di città antiche per la mitigazione climatica.

Gli ambienti di passaggio, di transizione, che nella città storica sono i cortili, i portici, gli atrii, le gallerie, ma anche i sottotetti e le zone in parte interrate, sono buffer zone di collegamento graduale tra gli spazi esterni e quelli interni, zone di grande valore perché al pregio morfologico sommano qualità ambientali e capacità di sostenere l’adattamento climatico.

Il workfow messo a punto dal team di ricerca CNR ISPC e Università di Ferrara integra monitoraggi ambientali, simulazioni numeriche e sistemi di gestione della conoscenza avanzati come l’HBIM e ha l’obiettivo di comprendere e valorizzare il comportamento passivo degli spazi del museo – caso esemplare dal punto di vista tipologico – per poi estendere la riflessione al tessuto storico circostante al fine di ottimizzarne il comportamento energetico-ambientale.

Nello stesso periodo, il gruppo ha organizzato l’incontro dal titolo Il caso pilota di Palazzo Costabili. Le tecnologie abilitanti per il progetto di rilievo e monitoraggio del Cultural Heritage al quale sono intervenuti, oltre al CNR e all’Università di Ferrara, numerosi esperti, tra cui la direzione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, esponenti dell’EURAC, funzionari della Galleria Borghese a Roma e dei Musei Casa Romei e Casa Minerbi.