Avanzate tecniche di indagine non invasiva per preservare e valorizzare le strade in pietra dell’antichità

Con il progetto di ricerca "Le pavimentazioni stradali in pietra. Storia, conservazione, valorizzazione e progetto", finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del programma “Progetti di Rilevante Interesse Nazionale” (PRIN), una rete di ricercatori, con formazione e competenze complementari, sperimenterà le più avanzate tecniche di indagine non invasiva sulle strade in pietra dell’antichità in contesti di rilevanza mondiale, sottoposte per la prima volta a studi di back-analysis strutturale.

Finanziato dal Ministero dell’università e della ricerca, nell’ambito del programma “Progetti di Rilevante Interesse Nazionale” (PRIN), destinato al finanziamento di progetti di ricerca pubblica, allo scopo di favorire il rafforzamento delle basi scientifiche nazionali e rendere più efficace la partecipazione alle iniziative relative ai Programmi Quadro dell’Unione Europea, il progetto “Le pavimentazioni stradali in pietra. Storia, conservazione, valorizzazione e progetto” esplora l’applicazione di tecniche avanzate non invasive per la comprensione degli originali criteri di concezione e di dimensionamento delle strade in pietra, sottoposte per la prima volta a studi di back-analysis strutturale.

Al fascino di poter analizzare oggi, con sofisticati strumenti di indagine concepiti per le grandi reti infrastrutturali moderne, strade romane che hanno disegnato nella storia le vie di comunicazione dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia Minore, si somma l’attenzione scientifica verso l’enorme patrimonio culturale delle strade di valenza storica delle città italiane, con l’obiettivo di sistematizzare ed estendere gli approcci di indagine, le tecniche avanzate di rilievo e di restituzione grafica, gli strumenti di modellazione progettuale informatizzata alla gestione e conservazione delle più recenti pavimentazioni stradali in pietra delle città italiane, anche in considerazione della esigenze della circolazione e del traffico pedonale e veicolare.

A realizzare il progetto una rete di ricercatori provenienti dall’Università degli Studi di Parma, leader del progetto, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università degli Studi di Trento, la Sapienza Università di Roma e l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR ISPC), con formazione e competenze complementari, che interessano l’Ingegneria stradale, la Storia, il Disegno ed il Restauro dell’Architettura, la Conservazione del Patrimonio Storico-Architettonico, l’Archeologia, il Rilevamento avanzato e la Geofisica Applicata.

Il team di studiosi e ricercatori sperimenterà così le più avanzate tecniche di rilievo, di restituzione grafica e di modellazione progettuale informatizzata anche nei siti unici al mondo del Parco Archeologico della Via Appia Antica e del Parco Archeologico di Pompei, e trasferirà le sintesi analitiche e le metodologie adottate alla gestione e conservazione delle più recenti pavimentazioni dei centri storici urbani e metropolitani, per rispondere alle esigenze della mobilità inclusiva.

Già sul campo, il team ha da poco realizzato operazioni di rilevamento presso il complesso termale delle antiche Terme di Vespasiano a Cittaducale, in provincia di Rieti, in convenzione con la Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio.

In particolare, date le caratteristiche morfologiche del terreno, durante questo primo intervento sul sito, il team di ricerca ha deciso di realizzare un rilievo strumentale con laser scanner 3D, integrato con fotogrammetria terrestre. Le nuvole di punti ottenute dalle diverse scansioni forniranno, attraverso precise tecniche utilizzate dagli esperti un modello numerico che verrà utilizzato come base per la vettorializzazione di elaborati grafici bidimensionali che favoriranno una migliore comprensione e come modello virtuale per la valorizzazione.

Navigazione nel modello tridimensionale ottenuto da una mesh triangolata con i colori reali delle Terme di Vespasiano a Cittaducale (RI) | © Roberto Gabrielli - Andrea Angelini, CNR ISPC