Il patrimonio culturale al centro delle azioni per il clima

Iniziative come il “Group of Friends of Culture-based Climate Action” e “Buildings Breakthrough” alla COP28 segnalano un punto di svolta nella politica climatica, evidenziando il ruolo chiave del patrimonio culturale nelle azioni per il clima.

Group of friends of culture-based climate action

L’appello globale “Culture at the Heart of Climate Action”, lanciato dal Climate Heritage Network, che ha visto coinvolto il CNR ISPC attivamente, alla scorsa Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 2023 (COP28) per includere il patrimonio culturale, le arti e i settori creativi nella politica climatica ha segnato un momento storico: la costituzione di un “Group of friends of culture-based climate action” annunciato durante la prima riunione ministeriale su questo tema dai ministri della Cultura di più di 30 governi.

Il Group of friends è il primo mattone per la costituzione di un gruppo di lavoro ufficiale alle future COP che apre alla possibilità di rendere la cultura parte integrante delle azioni per il clima a livello globale offrendo nuove leve politiche e finanziarie alle strategie di mitigazione e adattamento del patrimonio.

Edifici storici, efficienza energetica e mitigazione climatica

Sempre dalla COP28 un altro importante risultato riguarda l’iniziativa “Buildings Breakthrough” lanciata dai governi di Francia e Marocco, promossa della Global Alliance for Building and Construction, la piattaforma globale per la transizione verde del settore delle costruzioni.  Sostenuta tra gli altri da 28 governi e dalla Commissione europea, l’iniziativa Buildings Breakthrough aspira a rendere gli edifici a emissioni quasi zero e resilienti la nuova normalità entro il 2030.

Fondamentale sarà l’appuntamento ministeriale con il Buildings and Climate Global Forum che si terrà nei giorni 7 e 8 marzo a Parigi, organizzato da Nazioni Unite e Francia, in cui per la prima volta nella storia “gli edifici storici” avranno una sessione dedicata, organizzata da Climate Heritage Network e Architecture 2030, con il supporto di CNR ISPC, Union Internationale des Architectes (UIA), Global Alliance for Building and Construction (GABC) WG Adaptation, Cité de l’architecture, United Nation Office for Disaster and Risk Reduction (UNDRR), United Nations Human Settlements Programme (UN-Habitat), ICLEI – Local Governments for Sustainability e Cities Alliance.

La sessione intitolata “Unlocking potential of the heritage and existing built environment to accelerate sectoral climate mitigation, adaptation, and capacity building” si terrà giovedì 7 marzo dalle ore 14:30 alle ore 15:45 e mira ad aumentare la consapevolezza delle enormi opportunità di mitigazione climatica e di adattamento negli edifici esistenti e storici e delle conoscenze tradizionali, per integrare il patrimonio negli obiettivi della Buildings Breakthrough. I messaggi chiave della sessione saranno l’integrazione del riuso degli edifici e la scalabilità della conoscenza legata al costruito storico nell’ambito della climate action.

Tra i relatori, Costanza Miliani, direttrice del CNR ISPC e coordinatrice del nodo italiano dell’European Research Infrastructure for Heritage Science (E-RIHS) interverrà per presentare l’Infrastruttura dedicata alle scienze del patrimonio culturale come hub ideale di supporto all’emersione di un settore interdisciplinare dedicato alla mitigazione climatica negli interventi sul costruito storico, il cui approccio è basato sulla diffusione e scalabilità di tecnologie di diagnostica avanzata, gestione della conoscenza digitale e strumenti di supporto decisionale simulativi per superare le barriere di accessibilità e la compartimentazione fra processi e competenze.