CNR ISPC partner di SABAP Lazio nella ricerca scientifica al Teatro romano di Terracina

Evento di inaugurazione del Teatro romano di Terracina

11 novembre 2023 | ore 11:00

Piazza Municipio, Terracina

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR ISPC)  è orgoglioso di partecipare all’imminente inaugurazione del Teatro Romano di Terracina. Il monumento, riaperto al pubblico dopo duemila anni, verrà inaugurato sabato 11 novembre 2023, nella suggestiva piazza del municipio della città. L’evento si svolgerà in collaborazione con il Comune di Terracina, la Fondazione Città di Terracina e il Campus Internazionale di Musica.

I ricercatori del Digital Heritage Innovation Laboratory (DHiLab) di CNR ISPC, Diego Ronchi, Daniele Ferdani e Augusto Palombini, lavorano da mesi all’interno del Foro Emiliano, con il fine di trasformare l’opportunità offerta dagli scavi del teatro in un progetto di archeologia urbana.

Il progetto di ricerca  rientra nel programma “Southern Latium – Piano di valorizzazione con strumenti sperimentali di rappresentazione digitale per i contesti archeologici del Comune di Terracina e del Promontorio del Circeo” che vede la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina (SABAP Lazio) e il CNR ISPC lavorare fianco a fianco per portare a compimento questo progetto.

Il Teatro romano e il Foro Emiliano

Nel cuore del Centro Storico di Terracina, luogo dell’antico Foro Emiliano,  dove il potere politico, il fervore religioso e l’arte dello spettacolo si fondono in una straordinaria quinta urbana  si erge il Teatro Romano, un tesoro fino ad oggi nascosto che testimonia di una storia millenaria.

Il Teatro, costruito agli inizi del I secolo a.C. e poi più volte rimaneggiato, si affaccia sul versante settentrionale dell’antica piazza.

La vicenda  moderna dell’edificio per spettacolo è iniziata con il triste evento dei bombardamenti del 4 settembre 1943, che sconvolsero la città e rivelarono, per la prima volta, le antiche vestigia sotto piazza Urbano II. Solo negli anni ’60, la Soprintendenza archeologica iniziò a effettuare i primi sondaggi, dando il via a un’impresa straordinaria.

Da allora, il lavoro di recupero del maestoso Teatro Romano ha preso forma, inizialmente in modo timido, ma poi con crescente determinazione. Si stima che questo teatro potesse ospitare diverse centinaia di  spettatori. Gli archeologi hanno riportato alla luce vasti settori della cavea, completi con le gradinate in blocchi di calcare originali. In quest’area, sono stati scoperti preziosi reperti, tra cui statue, ritratti,  ed epigrafi, ciascuno testimone dell’antica storia di Terracina e di quella di Roma.

Con il supporto di finanziamenti da parte del MIBAC e della Soprintendenza archeologica, i lavori hanno permesso di  (ri)scoprire questo teatro dopo oltre 2000 anni.

Ma quali sono in dettaglio le attività condotte da CNR ISPC?

L’attività di ricerca e sviluppo di CNR ISPC darà vita non solo a un’edizione scientifica dell’importante area monumentale del Teatro, ma svilupperà sistemi di fruizione in tempo reale pensati per il vasto pubblico, inclusa l’esplorazione virtuale interattiva di materiali di grande rilevanza provenienti dal sito.

In dettaglio, CNR ISPC si sta impegnando sul sito con le seguenti attività:

  1. Rilievo tridimensionale laser e fotogrammetrico
  2. Ricostruzione diacronica del contesto urbano
  3. Sviluppo di sistemi di fruizione in real time degli elaborati
  4. Creazione di una galleria virtuale dei materiali
  5. Edizione scientifica del contesto

Durante le fasi di rilievo è stato impiegato dapprima un drone equipaggiato con una fotocamera ad alta risoluzione per eseguire diversi sorvoli sopra l’area del teatro. Durante questi sorvoli, la fotocamera ha catturato immagini dettagliate dell’intero sito, fornendo una visione completa del teatro.

Successivamente, è stato utilizzato un laser scanner terrestre per acquisire informazioni metriche precise. Questo strumento ha fornito dati accurati sulla forma e le dimensioni degli elementi architettonici scoperti durante gli scavi archeologici. Tecniche di fotogrammetria terrestre sono invece state impiegate per la digitalizzazione dei busti marmorei conservati nel Capitolium.

Una volta raccolti i dati, verranno elaborati con l’ausilio di software specializzati. I dati provenienti dalla fotogrammetria aerea e dal laser scanner verranno combinati per creare un modello tridimensionale completo e dettagliato del teatro romano che lo rappresenti fedelmente. Per quanto riguarda la divulgazione scientifica, i dati elaborati verranno poi implementati in una piattaforma di visualizzazione web3D, Aton, sviluppata da CNR ISPC. Questa piattaforma consentirà a chiunque di esplorare il teatro romano e l’intera area del Foro, di  visualizzare i diversi momenti costruttivi della piazza e di avere informazioni sullo scavo effettuato. Verranno inoltre incluse annotazioni semantiche interattive sulla piattaforma, arricchendo l’esperienza con informazioni storiche e archeologiche sul teatro rendendo possibile illustrare e condividere la ricca storia del teatro come sarà ricostruita nella fase di studio.

Ad oggi, sono già stati digitalizzati ed ottimizzati due busti marmorei, Serapide e Cesare, liberamente esplorabili su ATON.

ATON è un framework open source per la creazione di applicazioni Web3D in grado di presentare e interagire online con scene e oggetti virtuali orientati ai Beni Culturali. Il framework sfrutta appieno le tecnologie web e i recenti standard per erogare applicazioni 3D interattive attraverso un normale browser, senza richiedere alcuna installazione all’utente finale. Il sistema è fortemente scalabile (da piccoli single-board PC fino a grandi infrastrutture) e fornisce una fruizione adattiva per diversi dispositivi (mobile, multi-touch, desktop/kiosk PC e immersive VR). Il framework fornisce funzioni avanzate per la gestione della camera; interrogazioni semantiche; annotazioni 3D multimediali; funzionalità collaborative (multi-utente) e supporto a visual analytics (studio e analisi delle interazioni nello spazio 3D).

ATON è progettato e sviluppato dal CNR ISPC, dal ricercatore computer scientist Bruno Fanini.

Maggiori informazioni → 

Come sarà organizzata l’inaugurazione?

Nell’ambito dell’evento che avrà luogo nella piazza del Municipio di Terracina, sarà presentato in dettaglio il percorso filologico intrapreso. Tale percorso comprende, innanzitutto, le fasi del processo di scavo e, successivamente, l’opera di restauro. Durante questa esposizione, verranno sottolineati gli importanti ritrovamenti archeologici e la complessa opera di anastilosi della cavea antica, che ha previsto un delicato processo di riposizionamento delle sedute in calcare. Quest’azione di restauro ha restituito alle gradinate l’aspetto originale, ripristinando gli elementi che nel corso del tempo erano stati rimossi o danneggiati, ripristinando  così l’integrità storica e funzionale del sito.

La manifestazione si svolgerà alla presenza di autorità nazionali e locali che celebreranno insieme a tutta la comunità la rinascita di questo sito.

Durante l’evento, per ragioni di sicurezza, un ristretto numero di invitati potrà assistere all’inaugurazione nella cavea originale appena ricostruita. Tuttavia, un grande maxischermo consentirà ai cittadini di seguire il concerto che coronerà l’evento all’interno del Teatro direttamente dalla Piazza Municipio di Terracina.


Per Informazioni

E-mail: sabap-lazio.eventi@cultura.gov.it
Tel: 0773 359346