Giornata dell'Archeologia italiana all'estero: il contributo del CNR ISPC

Il 9 maggio 2023 in Campidoglio si è svolta la “Giornata dell’Archeologia italiana all’estero” per fare il punto sul contributo italiano per la salvaguardia del patrimonio culturale nel mondo attraverso le missioni della Farnesina. Presente anche il CNR ISPC.

Lo scorso 9 maggio, nel prestigioso Palazzo Senatorio in Campidoglio, si è svolta la “Giornata dell’Archeologia italiana all’estero”, organizzata dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con il Ministero della Cultura e Roma Capitale, alla presenza dei ministri degli Esteri e della Cultura, Antonio Tajani e Gennaro Sangiuliano.

All’iniziativa, pensata come uno scambio di buone pratiche per promuovere un settore chiave della diplomazia culturale italiana, oltre ad ambasciatori stranieri, accademici e ben 180 direttori di missione, era presente anche il CNR ISPC

Il contributo del CNR ISPC

Il nostro Istituto con i suoi 56 progetti, che comprendono missioni archeologiche, progetti bilaterali, attività di formazione e programmi di mobilità temporanea, è capillarmente presente in ben 21 Paesi europei ed extraeuropei. 

Egittologia e Archeologia della Nubia e del Nord Africa

Nella sessione “Egittologia e Archeologia della Nubia e del Nord Africa”, Giulio Lucarini, ricercatore CNR ISPC della sede di Roma, ha presentato le due missioni da lui dirette nell’Oasi di Farafra in Egitto e nel sito di Oued Beht, in Marocco. Questi due progetti, che hanno come obiettivo principale lo studio del processo di neolitizzazione tra Sahara e Africa mediterranea e l’analisi dei contatti e degli scambi tra gruppi umani su scala interregionale nella lunga durata, si sviluppano grazie a una forte sinergia con le istituzioni e le comunità locali.

Archeologia del mondo preclassico

Nella sessione Archeologia del mondo preclassico, Ida Oggiano, prima ricercatrice del CNR ISPC della sede di Roma, ha parlato del Kharayeb Archaeological Project, co-diretto con Wissam Khalil della Università libanese. Il progetto, cofinanziato dal CNR e dal MAECI, è giunto al decimo anno, e si colloca nella ventennale storia del lavoro del CNR in Libano. Il progetto ha come obiettivo lo studio del rapporto tra la regione a nord del fiume Litani e i centri di Sidone e Tiro tra terzo millennio ed età persiana.

Sempre nella stessa sessione, Massimo Botto, dirigente di ricerca del CNR ISPC della sede di Roma, ha parlato della Missione Archeologica Congiunta tuniso-italiana al santuario-tofet di Althiburos, da lui co-diretta insieme al Prof. Nabil Kallala, attiva dal 2007.

Archeologia e Etnoantropologia dell’Africa

Nella sessione Archeologia e Etnoantropologia dell’Africa, Lorenza Ilia Manfredi, dirigente di ricerca del CNR ISPC e responsabile della sede secondaria di Roma, ha parlato della missione archeologica cofinanziata dal CNR e MAECI iniziata nel 2013 che ha permesso l’avvio dello scavo archeologico della città fortificata islamica (IX-XII sec.d.C.) di Ighram Aousser nella miniera di Aouam-Tighza, dove sono evidenti le tracce di trasformazione del minerale che si ipotizza risalenti fino dall’epoca preromana. L’obiettivo della ricerca è stato quello di definire il quadro storico e tecnologico delle tecniche estrattive pirometallurgiche e di lavorazione dei metalli nella miniera di Aouam e più in generale nelle regioni minerarie del Medio Atlas. 

Archeologia e Etnoantropologia delle Americhe, Oriente e Oceania

Nell’ultima sessione “Archeologia e Etnoantropologia delle Americhe, Oriente e Oceania” sono intervenuti Francesca Colosi, prima ricercatrice del CNR ISPC della sede di Roma, e Nicola Masini, dirigente di ricerca del CNR ISPC e responsabille della sede secondaria di Potenza, che hanno parlato delle due missioni dell’Istituto in Perù.

In particolare, Francesca Colosi ha presentato i risultati di 20 anni di attività nel complesso archeologico di Chan Chan, iscritto nella UNESCO World Heritage List dal 1986. L’obiettivo generale della missione è il supporto alla realizzazione del piano di gestione del sito attraverso l’analisi e documentazione dell’architettura di terra, la valorizzazione e promozione del complesso monumentale e la salvaguardia del suo paesaggio culturale. Sono stati presentati i risultati di un’indagine effettuata nel 2022 nella buffer zone di Chan Chan, mirata alla redazione di una mappa di rischio ambientale e antropico.

Nicola Masini ha presentato la Missione ITACA, attiva da quindici anni in Perù. mostrando i risultati delle ricerche e delle attività di coinvolgimento delle comunità locali di tre progetti ancora in corso sui geoglifi e gli acquedotti di Nasca, sul complesso monumentale Inca di Machu Picchu e sull’Osservatorio Solare di Chankillo.

La diplomazia culturale diventa espressione di un approccio multidisciplinare e transdisciplinare a supporto della conoscenza, tutela e valorizzazione dei territori e dei diversi popoli. Attraverso la condivisione e lo scambio di idee, valori, linguaggi e pratiche legate al patrimonio immateriale, i ricercatori e le ricercatrici del CNR ISPC favoriscono la promozione del dialogo, del rispetto per le diversità e la comprensione reciproca tra popoli e nazioni, a sostegno di un’azione più ampia di cooperazione politica ed economica a livello internazionale.

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