Preistoria e Protostoria: l’IIPP e il contributo del CNR ISPC per lo studio del passato più remoto dell’uomo

Una collaborazione che dura da anni quella tra il CNR ISPC e l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (IIPP), una delle più prestigiose istituzioni culturali e polo di eccellenza per lo studio della preistoria e protostoria italiana riconosciuta da MiC e MUR.

Dalla sua fondazione nel 1954, l’IIPP è stato aperto a studiosi universitari e funzionari ministeriali. Con il passare del tempo ha ampliato la rete di adesioni e ad oggi riunisce oltre a singoli studiosi, soprintendenze, dipartimenti universitari, musei, anche enti di ricerca, tutti impegnati nella tutela, nello studio e nella valorizzazione delle testimonianze preistoriche e protostoriche in Italia e delle discipline scientifiche che contribuiscono a migliorare la conoscenza del passato più remoto dell’uomo.

Il contributo del CNR ISPC

Da tanti anni, la rete di ricercatrici e ricercatori del CNR ISPC contribuiscono, a vario titolo, come parte del comitato direttivo, scientifico e organizzativo. La longeva collaborazione tra IIPP e CNR ISPC è stata caratterizzata, infatti, da alcune tappe importanti, come ad esempio la nomina di Massimo Cultraro, dirigente di ricerca CNR ISPC, a vicepresidente dell’IIPP dal 2018 al 2021 e la recente elezione di Maja Gori, ricercatrice CNR ISPC, nel Consiglio Direttivo, in carica dal 2021 al 2023.

Le Riunioni Scientifiche per promuovere lo studio della pre-protostoria in Italia

Ogni anno, l’IIPP organizza le ‘Riunioni Scientifiche’ per promuovere gli studi sul più lontano passato dell’uomo e seleziona una tematica specifica legata alla preistoria e protostoria di una regione italiana, oppure a singoli periodi e temi di carattere più generale.

Da qualche anno, il CNR ISPC contribuisce sia all’organizzazione dell’iniziativa, sia alla condivisione e al confronto, con studiosi italiani e stranieri, dei risultati della ricerca condotta in questo ambito.

La LV Riunione Scientifica e i nuovi risultati della ricerca pre-protostorica in Basilicata

Quest’anno la Riunione Scientifica, giunta alla sua 55° edizione, si è tenuta dal 6 al 10 aprile nella città di Matera ed è stata dedicata alla Basilicata, regione con una ricca presenza di importanti testimonianze archeologiche della più antica storia dell’uomo nel Mediterraneo centrale a partire dal Paleolitico.

Organizzata in ‘Sessioni Cronologiche’, ognuna delle quali introdotta da una relazione generale sul periodo specifico, la LV Riunione Scientifica ha visto la partecipazione di Marco Bettelli, dirigente di ricerca CNR ISCP, nella stesura delle relazioni generali sull’età del bronzo e sull’età del ferro.

La sinergia tra le competenze di diversi ricercatori del settore ha permesso di fare il punto sulle dinamiche insediative e l’organizzazione territoriale; la tipologia degli insediamenti; la varietà dei rituali funerari e delle forme di culto; le caratteristiche della cultura materiale e la sua variazione nel tempo; le produzioni artigianali e gli scambi. Con le importanti novità che negli ultimi anni hanno caratterizzato la ricerca archeologica pre-protostorica in Basilicata è stato così possibile ricostruire un quadro complessivo di quelle società diverso da quanto sinora noto, fino alle soglie della colonizzazione greca.

L’importanza delle collezioni storiche museali

Per il gruppo di ricerca CNR ISPC della sede di Catania guidato da Massimo Cultraro, in collaborazione con il Museo Civico Archeologico di Bologna, la LV Riunione Scientifica è stata l’occasione per presentare, per la prima volta, gli interessanti risultati scaturiti da una ricerca avviata nel 2015 finalizzata all’edizione di uno dei nuclei più importanti della raccolta preistorica del Museo felsineo, la collezione del geologo Giovanni Capellini (1833-1922). In dettaglio, è stata presentata la raccolta dei materiali pre-protostorici provenienti da alcuni siti del materano e in particolare da Murgia Timone e dalla Grotta dei Pipistrelli. L’esatta indicazione di provenienza del materiale, che raccoglie oltre un centinaio di manufatti tra industria litica e ceramica, consente di arricchire il quadro delle conoscenze sulle età del Rame e le fasi iniziali del Bronzo della regione lucana, tutt’oggi scarsamente nota. Un lavoro svolto attraverso la convergenza tra indagini d’archivio e studio scientifico. 

I risultati delle indagini a Torre di Satriano

Il CNR ISPC (Marco Bettelli, con la collaborazione di Elisa Paolini), ha inoltre presentato i risultati dello studio di un importante complesso archeologico rinvenuto agli inizi degli anni 2000 nel territorio di Torre di Satriano (Potenza). Si tratta di ceramiche decorate nel tipico stile “appenninico” della media età del bronzo (14° sec. a.C.), riferibili a un abitato identificato durante diverse campagne di ricerca di superficie condotte dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera e dirette da Massimo Osanna. Questa scoperta si è rivelata molto importante per la ricostruzione delle dinamiche insediative di questo settore meno noto della regione, nel corso dell’età del bronzo.

Dunque, un appuntamento importante quello delle Riunioni scientifiche promosse dall’IIPP che si trasformano in un prezioso strumento di conoscenza per la preistoria e protostoria in Italia.