POR FESR Lazio 2014-2020: finanziati 4 progetti di ricerca presentati dal CNR ISPC

Finanziati 4 progetti di ricerca presentati dal CNR ISPC nell’ambito dell’Avviso pubblico “Progetti di Gruppi di Ricerca 2020” del POR FESR 2014-2020 della regione Lazio per l’area di specializzazione della Smart Specialisation Strategy Regionale (S3) “Beni culturali e tecnologie della cultura”.

Il POR FESR Lazio 2014-2020 costituisce uno degli strumenti di maggior rilievo della politica di sviluppo regionale e assume un ruolo centrale nella realizzazione della strategia Europa 2020, che mira a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e al conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale.

Per l’Avviso pubblico “Progetti di Gruppi di Ricerca 2020”, hanno ottenuto il finanziamento del POR FESR Lazio 2014-2020, 4 progetti di ricerca presentati, nell’area di specializzazione della Smart Specialisation Strategy Regionale (S3) “Beni culturali e tecnologie della cultura”, da importanti protagonisti del mondo della ricerca scientifica che operano nella regione Lazio in stretta sinergia con il CNR ISPC della sede di Roma.

Tre dei progetti finanziati sono, infatti, guidati proprio dalla sede laziale del CNR ISPC, mentre un quarto sarà realizzato in collaborazione con altri Istituti del CNR (Istituto di Ingegneria del MareINM e Istituto per i Sistemi BiologiciISB) e coordinato dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

Tra le università coinvolte: l’Università di Tor Vergata con il Dipartimento di Ingegneria Industriale e la Sapienza Università di Roma con il Centro interdipartimentale di ricerca DigiLab e il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura (DSDRA).

I progetti finanziati

Capofila: CNR ISPC, BHiLab

Coordinatore scientifico: Elena Gigliarelli, CNR ISPC sede di Roma

Partner: Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura (DSDRA), responsabile scientifico: Carlo Bianchini

Siti archeologici e istituzioni museali, spesso ospitati in prestigiosi edifici storico artistici, pongono gli organi preposti alla loro gestione, dinanzi alla necessità di far convivere programmi di conservazione e manutenzione dei manufatti edilizi, con il loro il ruolo di centri di conoscenza e incubatori di creatività e innovazione sociale, oltre che con le migliori condizioni di sicurezza delle opere e degli utenti che visitano questi luoghi di cultura.

Per affrontare questa sfida il progetto HBIM4lazioHERITAGE mira a sviluppare uno strumento strategico, grazie alla creazione di un sistema informativo integrato che utilizza le potenzialità dell’Heritage Building Information Modeling, per migliorare le attività connesse alla manutenzione e gestione di siti architettonici, aree archeologiche e musei del Lazio. La piattaforma consentirà di raccogliere ed organizzare in un unico ambiente digitale i dati geometrici e le varie informazioni disponibili sui siti culturali (archivistiche, progettuali, diagnostiche) e di integrarle con strumenti utili per le attività di management, di programmazione e di monitoraggio basate sull’approccio Internet of Things (IoT), mediante nodi di sensori e una rete di gateway. Queste informazioni saranno utilizzate dai restauratori e dai curatori dei musei per identificare le zone o gli elementi a maggior rischio di deterioramento e per definire rapidamente le soluzioni di intervento. Un sistema di dati in tempo reale che sarà applicato anche per il controllo del distanziamento sociale e per la prevenzione di eventuali rischi dovuti a concentrazione di persone o a incidenti antropici.

Capofila: CNR ISPC, Digital Heritage LAB

Coordinatore scientifico: Eva Pietroni, CNR ISPC sede di Roma

Partner: Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Ingegneria Industriale

La proposta riguarda la definizione e  sperimentazione di una pipeline metodologica per l’archiviazione digitale e la fruizione 3D di informazioni relative a elementi non più visibili o nascosti nella struttura dei manoscritti antichi. Lo scopo della ricerca è documentare, su una sua rappresentazione tridimensionale, a cui si aggiunge la quarta dimensione della profondità della materia,  elementi che ne accrescano la conoscenza, come ad es. parti di testo sepolte nella legatura, caratterizzando anche la natura chimico-fisico-biologica dei materiali.

Il Manoscritto antico sarà reso fruibile nella sua nuova “forma” multimediale, tramite una piattaforma web di realtà virtuale (VR), rivolta sia agli studiosi che a un pubblico non specialistico. Essa servirà all’archiviazione e alla visualizzazione scientifica del manufatto e dei suoi metadati spazializzati in 4D. Un secondo prodotto della ricerca sarà poi la sperimentazione di una vetrina olografica per musei e biblioteche, dedicata alla narrazione del manoscritto che tenga conto delle sue necessità conservative e divulgative.

Capofila: CNR ISPC

Coordinatore scientifico: Alberto Bucciero, CNR ISPC sede di Lecce

Partner: CNR IASI – Istituto di analisi dei sistemi ed informatica “Antonio Ruberti”; CNR ISTC – Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione; Sapienza Università di Roma, Centro interdipartimentale di ricerca e servizi (DigiLab).

Il progetto HerMeS intende fornire una serie di strumenti e servizi avanzati per la valorizzazione e la fruizione del Patrimonio Culturale, materiale e immateriale del Lazio, nonché degli eventi culturali regionali, rivolgendosi ai turisti, ai cittadini, agli operatori economici e alla Pubblica Amministrazione.

Il progetto si propone di connettere le esigenze, i bisogni, gli interessi eterogenei dei possibili attori interessati, adottando un approccio basato su un modello di partecipazione bottom up. Con il supporto di tecnologie IT avanzate, come gli algoritmi di Intelligenza Artificiale capaci di combinare numerose variabili, potranno essere proposti a turisti e visitatori degli itinerari personalizzati, così come informazioni utili alla definizione di strategie di intervento mirato agli operatori economici, nonché indicazioni preziose per l’elaborazione di soluzioni di crescita sostenibile e innovativa del territorio alle Pubbliche Amministrazioni.

Capofila: ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Laboratorio Diagnostica e Metrologia (DIM) della Divisione Tecnologie Fisiche (FSN-TECFIS) nel centro di Ricerche di Frascati

Partner: CNR INM Istituto di Ingegneria del Mare (Area della Ricerca CNR Roma 2 Tor Vergata); CNR ISB – Istituto per i Sistemi Biologici (Area della Ricerca CNR Roma 1 Montelibretti); CNR ISPC sede di Roma (Responsabile scientifico Loredana Luvidi, componente del team di ricerca Fulvia Pinzari)

I cambiamenti del paesaggio antropico, aggravati dalla maggiore frequenza di fenomeni meteo estremi in relazione ai cambiamenti climatici in corso, fanno sì che molti siti di interesse per i beni culturali, soprattutto se posti al di sotto del piano di campagna o in prossimità di corsi d’acqua, soffrano per le infiltrazioni d’acqua. Il problema conservativo correlato all’ umidità di risalita, ricorrente causa di degrado nei materiali porosi, è una sfida che può essere affrontata attraverso l’uso di tecnologie avanzate e approcci multidisciplinari, per quantificare estensione e distribuzione delle infiltrazioni sulle murature ben prima che siano visibili i danni.

La proposta ha l’obiettivo di portare ad una avanzata maturità tecnologica (TRL7) uno strumento per l’imaging acustico (ACEADD –  ACoustic Energy Absorption Diagnostic Device) volto all’identificazione precoce e la caratterizzazione delle problematiche dovute all’umidità. Il margine di innovazione è rilevante, in quanto la tecnica acustica si appoggia su basi fisiche ben conosciute e si applica ad una problematica importante nel settore del restauro e nella conservazione. Il progetto prevederà di trasformare il prototipo di laboratorio in un prodotto commerciale cercando di coinvolgere le imprese nella produzione e nell’uso di strumentazione competitiva in termini di prestazioni, non invasività ed economicità.