Arezzo celebra Margarito: tre giornate di studio sull’arte del Duecento

Tre giornate di studio, ricerca e confronto interdisciplinare dedicate a uno dei protagonisti più affascinanti e ancora in parte enigmatici della pittura italiana del XIII secolo: Margarito d’Arezzo.

Il convegno internazionale DUECENTO Painting. The art and technique of Margarito d’Arezzo and his contemporaries ha riunito ad Arezzo, dal 9 all’11 ottobre 2025, storici dell’arte, conservatori e scienziati del patrimonio provenienti da alcune delle più autorevoli istituzioni europee e statunitensi, tra cui la National Gallery di Londra, la National Gallery of Art di Washington, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e gli Istituti ISPC e SCITEC del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), insieme al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo (MNAMM), promotore dell’iniziativa.

Il convegno ha rappresentato il punto di arrivo di un articolato progetto di ricerca pluriennale che, attraverso l’integrazione di studi storico-artistici e analisi diagnostiche all’avanguardia, ha esplorato i materiali, le tecniche e i processi esecutivi dei dipinti di Margarito e del suo contesto artistico.

Grazie all’utilizzo di tecniche non invasive come la spettroscopia di riflettanza iperspettrale (RIS), la fluorescenza a raggi X macro (MA-XRF) e la diffrazione di raggi X (XRD), è stato possibile indagare in profondità le opere del maestro, restituendo dati inediti sulla struttura delle tavole, sui pigmenti, sui leganti organici e sulle modalità di applicazione delle dorature.

Tra i casi studio al centro delle ricerche spiccano le tre tavole di Margarito conservate al MNAMM di Arezzo, la Madonna di Montelungo e i due San Francesco provenienti dai conventi di Ganghereto e Sargiano, e il grande dossale del Santuario delle Vertighe, analizzato in situ grazie al laboratorio mobile MOLAB di E-RIHS.it, il nodo italiano dell’European Research Infrastructure for Heritage Science (E-RIHS). Le indagini hanno permesso di mettere in relazione queste opere con i dipinti custoditi alla National Gallery di Londra e alla National Gallery of Art di Washington, rivelando sorprendenti analogie tecniche e cromatiche e aprendo nuove prospettive sulla pratica di bottega di Margarito e dei suoi collaboratori.

Le sessioni del convegno hanno spaziato dalle indagini diagnostiche ai temi storico-artistici e iconografici, con contributi che affrontano anche il significato e la funzione delle tavole francescane, la circolazione dei modelli bizantini nell’Italia del Duecento, i rapporti tra pittura, scultura e arti applicate, e l’evoluzione delle immagini devozionali nel contesto religioso e culturale del tempo.

Un ruolo centrale è riservato inoltre alle ricerche sulla Madonna di Santa Maria in Valle a Laterina, che ha portato alla ricostruzione ipotetica dell’aspetto originario del dipinto grazie alla combinazione di analisi scientifiche e osservazioni storico-artistiche.

Attraverso questo confronto transdisciplinare, la conferenza ha restituito una visione nuova e dinamica dell’arte del XIII secolo, svelando il ruolo di Margarito d’Arezzo come ponte tra la tradizione bizantina e le innovazioni formali che anticipano la grande stagione della pittura trecentesca.