Conclusa la 25ª missione ITACA del CNR in Perù
La Missione ITACA del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), promossa dagli Istituti ISPC (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale) e IMAA (Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale) e diretta da Nicola Masini, ha portato a termine la sua 25ª campagna di ricerca in Perù.
Dal 2007, la Missione ITACA è impegnata nello studio, documentazione e salvaguardia del patrimonio culturale preispanico del Sud America. L’approccio multidisciplinare, è basato sull’integrazione di tecnologie di osservazione della Terra (dal remote sensing alla geofisica), indagini archeologiche tradizionali e analisi ambientali.
Le attività della 25ª missione
Nel corso di questa campagna il team del CNR ISPC – composto da Nicola Masini, Nicodemo Abate e Gabriele Ciccone – ha collaborato con archeologi e ricercatori provenienti da Perù, Polonia e Canada.
Le indagini hanno interessato il sito monumentale di Sacsaiwamán, altri contesti archeologici dell’area di Cusco (Qenqo, Patallacta e il Tempio della Luna) e la Valle di Casma. Le attività di questa missione si inseriscono nell’ambito di un progetto finanziato dall’Università di Varsavia, diretto da Alexei Vranich, del progetto PNRR CHANGES che vede il coinvolgimento del CNR ISPC e in collaborazione con E-RIHS.it, il nodo italiano coordinato dal CNR ISPC di E-RIHS ERIC, l’European Research Infrastructure for Heritage Science.
Tecnologie avanzate per lo studio del paesaggio
A Sacsaiwamann e in altri importanti contesti archeologici dell’area di Cusco, tra cui Qenqo e Patallacta e Il templo della Luna, le ricerche hanno mirato alla ricostruzione diacronica del paesaggio inca e pre-inca attraverso attraverso l’utilizzo combinato di rilievi da drone con sensori LiDAR, multispettrali e termici, indagini georadar, rilievi topografici e archeologici a terra.
I dati raccolti contribuiranno a ricostruire l’evoluzione della cittadella fortificata di Sacsayhuamán, a studiare le tecniche costruttive murarie e ad analizzare gli effetti del cambiamento climatico sul paesaggio, sullo stato di conservazione dei siti e sulle dinamiche geomorfologiche in atto. Fenomeni quali l’erosione, l’instabilità dei versanti e le variazioni nella copertura vegetale stanno infatti modificando profondamente il contesto in cui i beni archeologici sono inseriti, ponendo nuove e complesse sfide alla loro tutela.
Remote sensing e intelligenza artificiale
Uno degli obiettivi strategici della missione è lo sviluppo di nuovi approcci scientifici basati sulla combinazione di tecnologie di Remote Sensing e Intelligenza Artificiale. Queste metodologie avanzate permetteranno di migliorare il monitoraggio e la modellazione degli impatti climatici sui paesaggi culturali andini, fornendo strumenti predittivi per una più efficace pianificazione degli interventi di conservazione.
Indagini nella Valle di Casma
Nella Valle di Casma, la Missione ITACA ha condotto una nuova campagna di indagini in collaborazione Ivan Ghezzi, direttore dell’Unidad Ejecutora de Chankillo e l’archeologo Ángel Sánchez. Il team ha testato sensori LiDAR, multispettrali e infrarossi termici montati su drone per individuare geoglifi presenti nell’area e analizzare l’influenza di fattori climatici locali (variazioni di temperatura e velocità del vento).
A Chankillo, la stessa metodologia è stata applicata al Templo Fortificado e al centro amministrativo, con l’obiettivo di generare modelli digitali 3D da confrontare con dati di precedenti campagne, per analizzare gli effetti del fenomeno El Niño del 2017 e di eventuali impatti più recenti del cambiamento climatico.
Un’iniziativa multidisciplinare di rilievo
In linea con le esperienze maturate nelle campagne precedenti, la Missione ITACA si conferma un’iniziativa di rilievo per l’applicazione di metodologie multidisciplinari e per la sua visione integrata tra ricerca archeologica, tecnologie di osservazione della terra, scienze ambientali e analisi dei rischi climatici, in un’ottica di tutela sostenibile e innovativa del patrimonio culturale. I risultati finora ottenuti mostrano come l’interazione tra tecnologie avanzate e approcci umanistici possa offrire nuovi strumenti per comprendere il passato, monitorare il presente e affrontare con maggiore consapevolezza le sfide poste dal cambiamento climatico ai paesaggi culturali del futuro.
Missione ITACA in cifre
Numero di missioni: 25 (2008–2025)
Paesi coinvolti: Perù, Bolivia, Colombia, Argentina
Ricercatori e archeologi: 42 partecipanti
Istituzioni partner: Università di Bari, Università di Bologna, Università di Varsavia, Università di Berkeley, Università di Cusco, Università di Lima, CONCYTEC, e altre
Pubblicazioni: oltre 40 tra articoli in riviste internazionali e atti di conferenze internazionali, capitoli di volume e due volumi (Lasaponara R., Masini N., Orefici G.. The Ancient Nasca World New Insights from Science and Archaeology. Springer International Publishing, 2016; Ziółkowski M., Masini N., Bastante J.M. Machu Picchu in Context. Interdisciplinary Approaches to the Study of Human Past. Springer Cham, 2022)
Attività di divulgazione: mostre itineranti e documentari trasmessi da emittenti internazionali (2022: Nazca Desert Mystery – NOVA TV Series, Director Daniela Völker; 2019: Nazca, le lignes qui parlaient au ciel, Director Jean Baptiste Erreca)