Da survey e nuove tecnologie identificate strade e insediamenti di età classica e medievale: una nuova stagione di ricerche archeologiche nell’area megarese
Si è da poco conclusa la seconda campagna di ricerche archeologiche condotte nell’ambito del LAMIS Project – Megarian Landscape and Heritage Project, a cura CNR ISPC e della Soprintendenza Regionale BB.CC.AA. di Siracusa. Le indagini, coordinate da Giuseppe Cacciaguerra (CNR ISPC) e da Alessandra Castorina (Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa) hanno l’obiettivo di ricostruire lo sviluppo diacronico del paesaggio e le dinamiche insediative del territorio megarese (Comuni di Augusta, Melilli e Priolo Gargallo, SR), e di proporre modelli e best practice per la conoscenza, lo sviluppo sostenibile e la fruizione del patrimonio culturale.
Viabilità antica e insediamenti: obiettivi e metodi di indagine
Le indagini sono state mirate alla definizione del rapporto tra la viabilità di età classica e medievale e gli insediamenti che costellavano il territorio (villaggi, castelli, torri, fattorie, ecc.) e alla realizzazione di una mappatura accurata dei siti rupestri e dei contesti di culto ad essi associati. Le indagini sono state realizzate integrando i metodi classici della ricerca archeologica con sistemi e tecnologie diagnostiche e digitali innovative.
Una rete stradale nascosta: scoperte e tecnologie utilizzate
I risultati hanno permesso di identificare una complessa rete stradale di età classica e medievale che attraversa tutto il territorio, costituita da numerosi e lunghi tratti di carraie scavate nella roccia. La mappatura è stata accompagnata da attività di acquisizione fotogrammetrica che hanno permesso di identificare in modo speditivo le tracce della viabilità, di ricostruirne i percorsi e di definirne le trasformazioni nel corso dei secoli. Lungo questi assi stradali sono stati individuati nuovi insediamenti alcuni dei quali hanno rivelato strutture ampie e complesse che è stato possibile rivelare anche attraverso l’uso di camere multispettrali, che permettono di identificare la presenza di testimonianze archeologiche presenti nel sottosuolo, ma non visibili direttamente sul terreno.
Mappature rupestri e arte medievale: nuove tecniche di documentazione
La campagna di acquisizione attraverso sistemi di fotografia digitale per l’acquisizione di volumetrie e incisioni su roccia è stata tra le attività di ricerca più interessanti e cariche di dati. In particolare, l’applicazione nell’area del Canale di Brucoli e della Valle del Porcaria ha permesso di rilevare ad altissima risoluzione gli ambienti rupestri e di mappare incisioni e pitture medievali grazie alla costruzione di specifici setup di acquisizione digitale realizzati da Danilo Paolo Pavone (CNR ISPC).
Prospettive future: verso una nuova campagna di indagini
Le ricerche condotte, infine, sono state propedeutiche all’individuazione di possibili aree di particolare interesse per lo sviluppo di un progetto di scavo archeologico. Le indagini, pertanto, proseguiranno a settembre con una terza campagna di indagini mirata ad approfondire specifici temi di ricerca.